IL ROMANISTA (V. META) - Epilogo amaro di una stagione esaltante. A ventiquattrore dal pareggio con il Chievo che ha sancito lesclusione della Roma dalle finali scudetto, Alberto De Rossi prova ad analizzare a mente fredda le ragioni di uneliminazione
RAGIONI Per comprendere le ragioni del flop, lanalisi deve tenere conto di entrambe le partite degli ottavi, dal momento che decisivo si è rivelato il 2-0 di Verona. «Abbiamo visto e rivisto la partita dandata spiega il tecnico -. Forse si finisce per risultare patetici a parlare di fortuna e sfortuna, però bisogna anche riconoscere
che il loro strapotere fisico non ci ha permesso di sviluppare il nostro gioco. Sono stati bravi a pressarci a tutto campo e questo ci ha impedito di ripartire per tutto il primo tempo. Poi lautogol negli ultimi secondi prima dellintervallo ci ha un po buttato giù dal punto di vista psicologico. Nella ripresa è andata meglio, anche perché loro erano stanchi di tutto quel pressing, ma abbiamo incassato il raddoppio nel nostro momento migliore, fra laltro al termine di unazione viziata da un evidente fallo su Malomo. Poi cè stata lespulsione. Non è mai giusto appellarsi agli episodi, però stavolta non si può negare che abbiano inciso». Limpressione è che il risultato dellandata abbia condizionato non tanto lesito del doppio confronto, quanto lapproccio al match di ritorno: «Non credo che la qualificazione fosse già compromessa dopo la gara di Verona, però certo ha inciso sul modo di affrontare la partita di ieri (giovedì, ndr). Non si può negare che abbiamo giocato la seconda sfida in relazione alla prima, specialmente sotto il profilo mentale. Già lundici di partenza testimoniava che volevamo vincere, anche se sapevamo che un attaccante in più ci avrebbe fatto soffrire a centrocampo. Siamo partiti bene, abbiamo avuto le nostre occasioni, ma ci voleva un pizzico di fortuna in più. Cè anche da dire che il Chievo ha fatto una grande partita in fase difensiva, dove può contare su giocatori fisicamente molto strutturati. Anche loro hanno avuto tre belle ripartenze nel primo tempo, ma la vera batosta per noi è stato il gol subito nello stesso momento della gara rispetto allandata».
FINO ALLA FINE Nonostante la botta, però, la Roma nella ripresa non ha affatto alzato bandiera bianca. «I ragazzi sono stati bravissimi a fare esattamente quello che ci eravamo detti fra un tempo e laltro. Hanno continuato a giocare e si sono impegnati fino alla fine. Sono contento di come si sono comportati nel secondo tempo. Succede a volte che dopo una batosta così poi si torni in campo e si giochi una
ripresa incolore e invece i ragazzi hanno combattuto fino alla fine, hanno cercato di vincere e sono usciti a testa alta». Paradossalmente, la Roma ha chiuso il campionato con limbattibilità casalinga: «Per questo mi è dispiaciuto per il rigore sbagliato. Non tanto per lerrore in sé, quanto per il modo». Al termine della partita, sui volti della squadra si leggeva una delusione autentica. Da Antei a Citro a Florenzi, le facce dei ragazzi la dicevano lunga su quanto il gruppo fosse amareggiato. «Erano molto delusi conferma De Rossi - Avevamo
preparato benissimo questa sfida e i ragazzi ci credevano anche dopo la mazzata dellandata».
SFORTUNA Fra Coppa Italia, Viareggio e playoff, non è stata una stagione fortunata: «In Coppa ci è stato fatale quel gol preso allandata sugli sviluppi di una rimessa laterale. Al Viareggio, siamo usciti ai rigori dopo aver giocato una grande partita contro una squadra come lEmpoli. Però quello che interessa a noi è la crescita della squadra, del gruppo. Da questo punto di vista, posso dire senzaltro che il programma della Roma è stato rispettato e completato. Basta guardare i nostri cinque giocatori che questanno hanno giocato in serie B.. Daltra parte, i valori di questa squadra non sono mai stati in discussione, come conferma la presenza di tanti giallorossi nelle varie Nazionali giovanili». Forse proprio per questo, lamaro in bocca resta.