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IL TEMPO - «Mister, può garantire che non ci sarà un altro Roma-Lecce?». Attimo di silenzio, sbuffata e mani che finiscono sotto il tavolo. Ranieri esorcizza alla sua maniera il ricordo della Beffa romanista datata 1986. Ancora non sa del pareggio interista a Firenze che trasforma la partita di oggi in unoccasione irripetibile. Stavolta in un Olimpico nuovamente strapieno ci sarà lAtalanta di fronte, che non è condannata come quel Lecce e può ancora sperare nella salvezza, ma la Roma non può sbagliare: una vittoria vorrebb
Adesso il pallino è in mano della Roma. Sarà ancora assalto con il tridente delle meraviglie, Totti-Toni-Vucinic, con il capitano che può giovarsi di una settimana in più di allenamenti. «Io amo vederlo in campo - spiega Ranieri - la posizione lascio sceglierla a lui». Il tecnico nega di aver sgridato la squadra in settimana, «e se lavessi fatto non lo direi certo a voi», rilancia Mexes, «il più forte difensore francese», e allo stesso tempo spiega perché il numero 5 questanno il campo lha visto poco: «Ha saltato diverse partite per infortunio e non per scelta mia. Poi Juan e Burdisso si sono "quadrati" meglio». Chiusura su arbitro, calciopoli e calendario «pazzo», il tutto senza polemiche. «Con Rocchi non vinciamo da un anno? Per la legge dei grandi numeri stavolta lo faremo. Calciopoli è stata una delle pagine più nere del nostro calcio, lasciamo che giustizia sportiva e ordinaria facciano il loro lavoro. Inter-Juve anticipata al venerdì? È giustissimo che i nerazzurri possano preparare la partita di Champions». Forse ci stanno pensando fin troppo.