A Trigoria sanno benissimo che la tessera non è gradita alla Curva Sud, e in assoluto al mondo ultras. Ma spiegano che «c’è una normativa che la impone». Non si può far finta di niente. Il problema vero, semmai, è l’utilità pratica della carta. Tecnicamente, è una questione di "circolarità". Spieghiamo: la tessera del tifoso della Roma deve poter essere in grado di far aprire non solo i tornelli dell’Olimpico. Ma pure quelli del Granillo a Reggio Calabria o del Ferraris a Genova. Allo stato attuale, siamo lontanissimi da quello che viene considerato il traguardo finale.

Anche di questo si dovrebbe parlare nella riunione tecnica che si terrà oggi alle 11 a Palazzo Cimarra. Sarà il primo vertice sulla tessera del tifoso, la prima occasione di confronto tra Lega Calcio, Figc, Coni e Ministero dell’Interno. La Lega sarà rappresentata dal presidente Beretta, dal direttore generale Brunelli e dai delegati delle società di Serie A e B. Per la massima divisione ci saranno Lotito, De Laurentiis, il dg della Samp, Marotta e il ds del Palermo, Sagramola. Il numero due di Via Rosellini, Brunelli, ieri era a Firenze proprio per una tavola rotonda sulla carta del tifoso: «Contiamo - ha spiegato - che tutte le società di A e B siano pronte per utilizzare la tessera del tifoso dalla prima giornata della prossima stagione. Finora si è voluto accentuare l’aspetto della sicurezza, invece la tessera è uno strumento che offrirà molti servizi ed agevolazioni. Tutti insieme, società, tifosi e istituzioni, dobbiamo creare un nuovo modo di vivere lo stadio».

La tessera rivoluzionerà i nostri weekend calcistici. Ma non sarà obbligatoria. Alla Roma ci tengono a sottolinearlo. La carta si rivelerà indispensabile per andare in trasferta quando la trasferta sarà vietata. Come mercoledì a Bologna.