Dopo l’eliminazione contro il Lione in Europa League la Roma deve ricominciare a pensare al campionato e, alla vigilia del match contro il Sassuolo, alle ore 15 torna a parlare in conferenza stampa l’allenatore giallorosso Luciano Spalletti. Questo l’intervento del tecnico:
Ascolta "Spalletti, conf stampa pre Roma-Sassuolo 18.03.17" su Spreaker.
"Cose particolari non ci sono, ho visto grandissime intenzioni e grandissima disponibilità a rimettere a posto le cose che possono venire da una sconfitta del genere. La pesantezza dei duelli, degli scontri, con una sconfitta fanno più male e ci sono molte botte da mettere a posto, vedere che fine hanno. Lo avete visto in tv il calcio preso da Edin, la botta in faccia, altri contrasti dove i giocatori sono usciti malconci ma di infortuni veri e propri per il momento non si ha il sentore. L'allenamento di oggi è fondamentale per vedere se tutto questo è giusto o no. Non ci sono situazioni da parlare in maniera approfondita. Se non c'è qualcosa che sapete voi per me va bene così"
Può essere complicato ridare motivazioni?
Bisogna essere obiettivi, raccontarsi la verità e dire sempre quello che si pensa. Confrontarsi, essere realisti e analizzare quello che è successo. E' una di quelle partite, quella che abbiamo giocato, o il giorno successivo, ieri mattina, è uno di quei giorni dove tu ti alzi e hai la sensazione di non avere niente in mano, che hai perso tutto, avere il dubbio di accendere la lucina del bagno o rimanere al buio. Di non avere quasi più niente in mano in quel momento della mattina dopo, è una sconfitta che da fastidio e brucia. Bisogna però analizzarla correttamente e ti rendi conto che la partita ha detto che in realtà hai tutto in mano, la prestazione è quella, l'asticella delle possibilità della squadra sono quelle, possibilità importanti, belle. Ti viene a mancare questa competizione di spessore e livello, ma è determinata da una partita che avevi meritato. I giocatori, calciatori, professionisti della Roma l'avevano meritata, volevo giocassero quella partita: l'hanno giocata, fatta bene. Poi questi risultati ti lasciano senza fiato però poi i discorsi devono essere fatti corretti. Questo è il livello che noi si può giocare, soprattutto una partita giocata contro una squadra forte. Se fai 25 tiri in porta, un record, è segno che la squadra ha fatto davvero bene. Ha concesso qualcosa nel finale dove forse ci siamo fatti prendere un po' troppo da quello che poteva essere il tempo restante. Abbiamo perso qualche pallone e loro hanno fatto ripartenze determinate dal tempo mancante quella perdita di palloni là. Leggevo, ma non è da accostare nel senso che può essere un dato, il Barcellona ha fatto 6 gol con meno tiri della Roma, con una ventina di tiri. Una partita dominata, è stato sempre là. Cosa dici? Dici che hanno sbagliato, no lo dico per fare un confronto numerico e 25 tiri in porta sono davvero tanti. Sono stati bravi e mi auguro che anche le prossime partite rifacciano così bene, se giochiamo così porteremo a casa tante vittorie, rimanendo un'altra volta in Europa: la sostanza vera dei fatti. Una partita la puoi perdere e l'anno dopo nella successione o nella difficoltà delle tante partite giocate, ti riproponi facendo vedere che sei forte a saper sopperire a momenti di difficoltà come hanno tutti e come ci saranno sempre nel calcio, in un campionato duro come il nostro. In sintesi è l'analisi venuta fuori quando ci siamo parlati. I giocatori hanno la sensazione che hanno perso tutto quando sei davanti dentro lo spogliatoio, ma l'analisi è stata corretta e noi si tenta di riessere quelli anche domani. Non sarà facile ma la testa dei giocatori, lo vedo lo sguardo: per esempio molti calciatori hanno fatto defaticante mentre se c'è una partita così aspra non non ce la fai a riportargli fuori, rimanendo in piscina. Oggi nel giro telefonico del dottore che fa sempre non c'è nessuno che rimane dentro, viene fuori tutto l'allenamento che vuoi e sono particolari importantissimi. Dettagli fondamentali per avere a che fare con ragazzi di spessore a livello sportivo, professionale e umano per il ruolo che hanno, avendo alle spalle una città come Roma e una tifoseria come quella della Roma
Un giudizio sul Sassuolo?
Di Francesco lo conoscete meglio di me e diventa facile: ragazzo serio, eccezionale, professionista di qualità. L'anno scorso ha fatto un grandissimo campionato, quest’anno ha avuto un momento di difficoltà ma ha una squadra forte. Quello che è successo quest’anno è normale per me, una cosa che viene determinata dalla qualità dello scorso anno. Non è facile per una squadra come il Sassuolo tenerla a quel livello, arrivare in Europa, ci sono anche gli altri. Lo stesso discorso vale anche per noi, per cui ci può stare abbiano questo momento dove non va tutto giusto. Hanno giocatori forti, che abbiamo guardato anche noi come Defrel. Berardi ha grandissima prospettiva, hanno nazionali, gioco di squadra, modo di lavorare e giocare lavorato per due anni, portando avanti sempre lo stesso disegno tattico e di qualità. E’ una squadra che ha un gioco, una vocazione offensiva di vedere il calcio, una squadra che ha fraseggio, verticalizzazione, una squadra forte. Momento dove non stanno evidenziando tutte le qualità ma una squadra forte
Manolas e Ruediger come si migliorano nel possesso palla?
Secondo me ci sono spunti corretti in quella che è la domanda. Degli spunti di dialogo. Spesso quando si parla di comandare la partita si vede che le squadre forti cominciano da dietro. La priorità è il portiere che deve saper giocare con i piedi, il Barcellona ha tirato dietro Mascherano perché, noi si è parlato di De Rossi in difesa per questo discorso qui, ed è un discorso. Una squadra che lo fa meglio di tutti è il Napoli o la Juve che ha Bonucci e inizia sempre l'azione lui. Qualche cosa dobbiamo migliorare anche se Ruediger lo sa fare, Fazio e Jesus anche. Si può migliorare, ma non abbiamo avuto il tempo di lavorare su quello che ci voleva per essere al top. Abbiamo margini di miglioramento paurosi. Oggi leggo un'analisi generale e dopo se ne riparla per andarci dentro, dove è parziale quello che è l'analisi. Non è al 360 gradi, che tempo ho avuto io per lavorare su questi qui per essere al livello di altri club? Allora si va dentro una lettura più approfondita e corretta e si vede che Ruediger si è fatto male, che Fazio è arrivato una settimana prima del campionato, Vermaelen, Peres il giorno prima, Jesus una settimana prima o giù di lì del campionato, gli ultimi giorni a Pinzolo. Jesus uno dei primi che è arrivato. Mi appunto le situazioni, soprattutto gli infortunati: Mario Rui si è fatto male. Li rimetti dentro e devi pensare come lavorarci e secondo me un po' di tempo all'inizio, che siamo stati in difficoltà in qualche risultato, prendendo qualche gol di troppo che ci avete fatto notare ma da un punto di vista di lavoro non c'era tempo. In difesa si è lavorato poco lo stesso. Con partite ravvicinate non ti alleni, lo fai a livello singolo, puoi dare indicazioni e fai vedere, vai dentro e gli fai fare le stesse cose, ma se non fai 10 contro 10, se non trovi la situazione reale dove ci sono distanze, numeri di giocatori, reparti, ritmo, oggi noi non lo possiamo fare un allenamento con ritmo altissimo. Alberto De Rossi è disponibile e ci manda gente. Una cosa è prendere una squadra giovanile e far giocare chi non ha giocato e allora anche chi è stato a riposo puoi metterlo dentro una situazione reale, aumentando il livello dell'allenamento. Io l'altra sera la difesa l'ho vista perfetta in alcuni momenti abbiamo fatto il tre contro tre in posizioni diverse, e non reparto contro reparto e dovevamo determinarlo noi. Andrebbe fatto vedere per far capire cosa voglio dire. Siamo stati 30 metri più su, gli abbiamo saltato addosso, soffocando tentativi di ripartenze se non qualche volta che siamo stati costretti ma quasi un niente per il tipo di partita e giocatori che avevamo davanti. Non siamo stati bravi in quel secondo tempo lì, tirando in ballo un discorso complessivo sulla qualificazione. Abbiamo fatto bene tante cose, e questo livello di qualità è un discorso che ti ci vuole tempo e che bisogna far rendere conto i giocatori e fargli esercitare nella situazione reale. Secondo me ora, soprattutto dopo averci lavorato, si vede la differenza da giugno a ora. E' così, poi c'è chi non le vuole vedere e continua a rimanere della propria idea. La domanda è giusta perché i registi della squadra li fanno i difensori centrali che arrivano a centrocampo e quegli altri si schiacciano alla metà campo. In qualche momento dove li abbiamo costretti a essere schiacciati con la linea difensiva e 4 a centrocampo, perché loro ci attaccavano con 4-4-2 o 4-4-1-1, dovevamo andare sulle palle in diagonale sul quinto verso la bandierina che andava verso il terzino o dietro la punta e ci siamo andati meno di quello che serviva. Il resto lo abbiamo fatto bene. L'inizio dell'azione lo abbiamo fatto bene. Sicuramente è una chiave per il futuro, per la qualità del gioco della Roma
Parlava di ossessione e ora ha detto che è lei che porta sfiga. E’ cambiato qualcosa?
Non sono sfigato perché ho raggiunto un livello di vita e professione che poi, corretto o scorretto, è quello lì. La sfortuna non può togliermi niente se non il risultato di una partita. Il livello è quello lì. Spero che anche tu hai raggiunto un livello professionale dove la sfortuna o la fortuna non determina niente. A me la sfiga o la fortuna non può determinare niente. Spero che a te la fortuna possa determinare di più di quello che hai raggiunto
Determinazione inferiore?
Si parla degli episodi, è un modo di dire ma fai l'articolo e come titolo scegli quello, oggi ribadisci. Sono fortunatissimo, non posso essere sfigato. Professionalmente ho raggiunto questo livello qui. I miei risultati sono quelli ormai, il tuo è questo? Spero che la fortuna ti possa dare qualcosa e la sfortuna non ti tolga niente. La fortuna e sfortuna hanno connessione con sudore e impegno. Sudo molto e mi impegno molto e sono fortunatissimo. Sono l'allenatore della Roma, fare a me psicoanalisi tutti i giorni è da sfigato. Ragazzi vi vedo un tantino difficoltà, avete chiesto aiuto all'artiglieria pesante, avete mandato agenti sotto falso nome per vedere che luna ho oggi, quella di ieri. Tanto andavi lì, non ho letto tutta la rassegna perché erano tanti, vi prometto che lo farà tutta la settimana. Quello che fa l'articolo oggi viene domani. Se tu fai l'articolo oggi vieni domani, se lo fai domani vieni domani l'altro e lo sanno tutti. Siete sempre a tentare di vedere che luna ho e ascoltare chi vi pare per fare un'analisi a me, mi sembrano oroscopi non articoli sportivi. Durante la settimana mi metto in pari. Sono fortunatissimo, non posso avere più sfortuna. Spero possa avere fortuna te, punto
Sei tu che hai detto sfigato
Ho capito ma se di tutta una partita metti in risalto quello e oggi ci ritorni è segno che ti interessa solo quello. Non posso essere sfigato. Lo determina quello che la fortuna che può darti o la sfortuna può toglierti. A me la sfortuna non può togliermi nulla del livello raggiunto. Posso perdere due partite e andare a casa ma rimango Spalletti che su 22.000 tesserati di prima categoria, ha allenato in Serie A 20 anni. Voi quanti siete? Vedrò se la fortuna può darti qualcosa o la sfortuna può toglierti qualcosa. Siccome vi interessa più l'ombra, l'umore, quante volte mi avete scritto che vedo ombre ovunque?
Hai detto te che vedi ombre
Ma l'ho detto per prenderti per il culo. Se poi lo prendi sul serio e lo scrivi serio è un problema tuo. Come tu vuoi prendere per il culo me, io ci provo con te. Io se voglio alleno anche il prossimo anno e il prossimo anno ancora e poi arrivo a 65 anni. Tu uguale. Spero che come la sfortuna non può togliermi niente a me che la fortuna da qualcosa a te: tra i due non lo so chi è davvero sfigato
Sfigato in base a cosa?
Io ho detto che le posizioni, sfigato lo determina la posizione dove la fortuna ti può dare e sfortuna togliere qualcosa. Questa è la definizione di sfigato. Io sfigato non posso essere. Tu hai scandagliato gli agenti segreti sotto falso nome. Era il nome vero? Non lo so nemmeno io. Vi interessa questo e andiamo su questo. Volevo parlare di calcio come abbiamo fatto, tu vai a prendere come sono io, dopo averci scritto e ribadito perché vai a prendere quello nel tuo essere giornalista di professione e metti in risalto la cosa. Oggi me lo ridomandi: non sono sfigato e sono serio, non è un gioco di parole come si vuole fare a volte. La definizione di essere sfigato è questa, fortuna e sfortuna è stata determinata dal sudore, dalla voglia di lavorare dalla mattina presto alla sera tardi e farò così finché sarò qui lavorando per il tentativo di lasciare una Roma forte fino all'ultimo giorno. Questa è la mia posizione, la mia ricerca. Da ultimo mi inviterete a cena
Cosa ne pensi della possibilità che Lotito diventi presidente della Lega di B
Mi sentivo dalla parte dei calciatori ma non essendo a conoscenza, non essendo dentro le trattativa, nella conoscenza dei programmi e mi sono reso conto del programma di uno e dell’altro. Non sono stato d’accordo nella conoscenza delle cose, non mi garba ma faccio parte della mia associazione e sono stato con la mia associazione ma ora delle cose ho da chiarire, le cose che sono uscite fuori non mi garbano. Sono l'allenatore della Roma e devo fare bene, voi giustamente fate analisi approfondite ma io voglio parlare di calcio e sono attrezzato. Se vuoi ti posso dire le presenze di Ricci perché gioca nel Sassuolo ed è forte perché conosco bene. 20 presenze in campionato, 7 in Europa League, qua ci si sta quanto vi pare. Mi disturba la differenza dei tiri in porta e quello che ha fatto la squadra. Quando si va a parlare della convinzione di far male, dell'essere forte da un punto di vista mentale, di qualità, di cercare la deviazione all’incrocio dei pali
Per ridare stimoli e motivazioni si può pensare al calendario?
Mi è sempre sembrato di essere molto normale quando sono venuto in conferenza e molto disponibile e normale nel trattare i colleghi, squadre avversari. Quando vai a fare questi discorsi, dentro la squadra si usa, qui un po' meno, di trovare dei momenti e perché. La squadra ha 4-5 partite dove se fa vedere di essere quello che è stata le può vincere tutte e se fai così poi c'è un altro raggruppamento di gare dove ci può stare di tutto e hanno la stessa forza momentanea che hanno fatto vedere. In queste 4-5 le voglio vincere tutte e dopo 4-5 partite gli scenari possono cambiare. Manca lo strappo finale, però poi è la volata che conta nel gruppetto in cima, o sei a 5-6 metri, 4-5 metri li puoi recuperare negli ultimi 100. Se non ci sei è più difficile. Alla squadra è stato detto che queste 4-5 partite possono determinare la volata. Se usato come discorso per possibile scenario è proprio per metterci qualche cosa di più