Buffon: "Sono stato vicino alla Roma in due occasioni. Totti unico, De Rossi la scelta migliore dopo l'addio di Mourinho"

17/02/2024 alle 10:17.
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RADIO ROMANISTA - Gianluigi Buffon, ex portiere della Juventus e della Nazionale, ha parlato ai microfoni dell'emittente radiofonica a tinte giallorosse e si è soffermato sul suo rapporto con Francesco Totti e Daniele De Rossi.

Si ricorderà sicuramente di quel pomeriggio, una delle prime sfide con Francesco, anche se già vi eravate incontrati nelle varie sfide nelle giovanili, oltre ad aver giocato insieme in nazionale. Su quel pallonetto avete avuto modo di scherzare tante volte anche pubblicamente.
"Venimmo a Roma e pareggiamo 2-2 ma cominciammo male nel primo tempo, andando sotto 2-0. Il primo dei due gol lo fece Francesco, su errore d’impostazione di Thuram, Paulo Sergio intercettò il pallone e lo mise con i giri contati in profondità a Totti. Lui in velocità, quando era giovane aveva uno spunto fisico non indifferente, riuscì a superare Apolloni e Sensini. Quindi ho in mente quest’immagine con lui che si ritrova al limite dell’area e io che ero uscito dai pali per accorciare un po’ ma Francesco ebbe la bravura, la lucidità, la scaltrezza e anche l’arroganza di provare ad uccellarmi con un cucchiaio di sinistro in corsa che gli riuscì benissimo. Mentre vidi che stava tentando quella giocata, pensai che non mi avrebbe mai battuto, perché era in corsa e per fare una cosa del genere devi avere una grande sensibilità e una qualità particolare. Quindi, io feci due errori: la posizione e pensare che potesse sbagliare".

Tempo fa ha dichiarato: “Totti ha fatto tantissimi gol in carriera, non dico che mi abbia fatto piacere prenderli, però alcuni se li avessi parati avrei rovinato un capolavoro”. Francesco le ha segnato 11 volte in 28 partite Quali di questi, ritiene tra i più belli?
"Me ne ricordo uno recente nel 2013. La Roma era in crisi di risultati, c’era un clima di contestazione, noi invece eravamo primi in classifica. Ci fu un corner, la palla rimbalzò quattro o cinque metri fuori dall’area e arrivò sul destro di Totti che calciò come sa calciare solo lui, di esterno o collo esterno non ho ancora capito come faccia, mi tirò comunque una caracca al volo e penso di essermi tuffato solo per far vedere che ci vedevo ancora (ride, ndr) [...]".

E poi ovviamente devo citare Roma-Parma del 2001: quella credo che in quanto a ricordi per Francesco sia un qualcosa di indelebile. Il gol che mi fece quel giorno era imparabile ma semmai mi fossi trovato sulla traiettoria sarebbe stato un peccato rovinargli un sigillo simile in una giornata del genere”. Quel giorno a te e Cannavaro i tifosi giallorossi dedicarono anche dei cori, chiedendovi di venire a giocare nella Roma. Totti ha rivelato più volte di avervi corteggiato in tal senso. Sono state solo battute di Francesco oppure una vera possibilità c’è stata?
“Quell’anno mi trasferii alla Juventus, che tra l’altro si palesò a giugno, quindi più tardi rispetto ad altre società. Qualche mese prima il mio procuratore andò a parlare a Barcellona mentre agli inizi di maggio, a casa mia a Parma, venne a trovarmi Franco Baldini, in quel momento direttore sportivo della Roma con cui parlai dei possibili programmi futuri giallorossi. A me piaceva l’idea di giocare con il mio amico Totti, ero giovane e mi affascinava una piazza con quei picchi di entusiasmo, quindi la possibilità c’è stata. Così come c’è stata più recentemente, nel 2011, quando alla Juventus arrivò Antonio Conte che impose però la mia permanenza. Senza il suo arrivo e soprattutto senza quel veto, il mio trasferimento alla Roma stava diventando un’occasione concreta. Quindi qualche opportunità c’è stata ma alla fine è andata così, è stato bello e credo giusto così”. [...]

Ci spieghi meglio l’aneddoto che raccontasti in una vecchia intervista risalente ai tempi dell’Under 21? Prendi un gol in pallonetto e mentre la palla sta entrando in porta senti Totti che in romano ti prende in giro.
“Stavamo giocando contro la Polonia ed eravamo in superiorità numerica di due uomini e quindi anche per questo avevamo iniziato a sottovalutare gli ultimi minuti della gara. Purtroppo però ci fu un contropiede, uno dei loro attaccanti provò un tiro in porta che avrei sicuramente parato se sulla traiettoria non si fosse buttato Nesta, la palla gli finì sulla coscia e si impennò molto rapidamente. Accorgendomi di questa deviazione ero già conscio che non avrei potuto farci niente. Tuttavia in queste situazioni ti tuffi lo stesso perché alle volte un portiere riesce a fare una parata anche senza accorgersene, solo che mentre ero in volo, sentii uno urlare in romano “Naa guardà, naa guardà”. Una volta a terra, mi accorsi  che era successo davvero: avevo preso un gol in quel modo e mentre la palla entrava c’era stato uno che mi sfotteva così. E guardando su chi fosse presente fuori area mi accorsi che c’era Francesco e quindi senza che nessuno me lo dicesse avevo già capito chi fosse l’autore di quella battuta. Francesco è così, ti guarda sempre con uno sguardo sornione, con quel mezzo sorriso, ti fa l’occhietto e capisci che la cagata l’ha fatta lui (ride ndr). Questo è il suo modo unico di rapportarsi con noi”.

Nel ringraziarla, se la sente di mandare un in bocca al lupo a Daniele De Rossi?
“Con Lele ci sentiamo cinque o sei volte l’anno, gli ho già fatto un grande in bocca al lupo, ho già avuto modo di dire alla “Gazzetta dello Sport”, che non ci fosse uomo e professionista migliore per prendere le redini della Roma adesso e magari anche per il futuro, soprattutto dopo l’addio di Mourinho credo che la scelta da prendere fosse solo una ed è stata fatta. Inoltre, anche per quello che sta facendo vedere in queste partite, si sta giocando tanto ma credo che abbia tante frecce nel suo arco per giocarsela al meglio”.

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