CENTRO SUONO SPORT - Franco Cordova, ex giocatore e capitano della Roma dal 1972 al 1976, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dell'emittente radiofonica in cui ha parlato del proprio passato in maglia giallorossa, di come vede attualmente la squadra e della differenza con la Lazio. Queste le sue parole.
Perché hai segnato meno rispetto a quelle che erano le tue qualità?
Io avevo un destro e un sinistro forte e preciso, arrivavo sempre al limite dell’area di rigore ma non tiravo quasi mai, preferivo fare assist per i miei compagni. Se avessi calciato tutte le volte che ero in quella zona del campo, sarei andato spesso in doppia cifra.
La scelta di passare alla Lazio?
Io non faccio parte della Hall of Fame della Roma e per me questa è una vergogna. Non esiste al mondo, forse non mi hanno considerato perché poi sono andato alla Lazio, ma le storie sono tante. Dopo l’annata del terzo posto, ho proseguito con la Roma ma non siamo andati benissimo. Il presidente voleva vendermi e voleva mandarmi all’Hellas Verona. Litigai con il presidente perché io non volevo spostarmi da Roma per motivi familiari. Fui minacciato “se non vuoi andartene, smetterai di giocare”. Allora mi sono arrabbiato. Mi chiamò Vinicio, all’epoca allenatore della Lazio, e mi convinse a firmare per i biancocelesti.
Cosa pensi della Roma di oggi?
Io sto con Pallotta. Tutti che aspettano il nuovo presidente, ma cosa pensano i tifosi che arriva e mette i soldi? Uno viene dall’America e pensa di venire qui a perdere i soldi? Pallotta è alla Roma da 10 anni, si è qualificato spesso in Champions League e qualche volta anche in Europa League.
I tifosi, però, vogliono vedere la Roma vincere qualcosa di concreto…
Ma in Italia chi vince? A ciclo, vincono sempre le stesse che sono Juventus, Inter e Milan. La Roma ha fatto il record di punti per due volte, trovando una Juventus stratosferica che fece 102 punti, senza quella squadra la Roma avrebbe vinto 2-3 campionati.
Le differenze tra Roma e Lazio?
La Lazio ha una gestione sana, Lotito gestisce il club come un’azienda, quando i giocatori hanno 32-33 anni li vende. La Roma, invece, è più sentimentale e vuole tenere i giocatori sempre. Se ragioniamo così, allora non parliamo di raggiungere risultati sportivi. Questo contrasto è equivoco nella testa della gente, Pallotta ha fatto quello che doveva fare, tenendo la Roma sempre ad alti livelli. Quindi, la gente, di cosa si lamenta? Il Torino sono anni che non vince nulla, la Fiorentina galleggia in campionato e la Roma è una squadra come queste.