SKY SPORT - Ospite nel consueto format dell'emittente satellitare, Casa Sky Sport, ha rilasciato alcune dichiarazioni Rudi Garcia, attuale allenatore del Lione già sulla panchina della Roma. Queste alcune delle sue dichiarazioni:
Sulla possibilità di riprendere a giocare:
In Francia la situazione è simile all'Italia ma con una settimana di ritardo. Ci sono molti dibattiti sulla possibilità di riprendere, anche solo gli allenamenti. Se vanno mantenute le distanze anche tra giocatori non si può giocare a calcio.
Un videomessaggio di Francesco Totti al suo ex mister: "Volevo salutarla, non ci vediamo da molto ma spero che questo problema si risolva presto per venirla a trovare. I ricordi belli non si dimenticano e lei fa parte del mio percorso. Ah dimenticavo: salutami Fred e Claud!"
Sono i miei vice, non sono sorpreso del fatto che Checco li abbia salutati. E' una bella sorpresa perchè non è solo un giocatore ma anche un uomo che conta. Un onore averlo avuto. Ha fatto grandi cose, sono emozionato quando vedo queste immagini.
Cosa le è rimasto di più di Roma?
Vedo le immagini della vittoria contro l’Inter. Ho scoperto Roma, la vostra cultura, il vostro paese, la vostra lingua. Con Francesca la alleno ogni giorno e mi tengo al corrente di tutto quello che succede da voi. Adesso per sfortuna anche delle cose extra calcio. Al momento la cosa più importante è la salute di tutti. Siamo ogni giorno al telefono per sapere se tutti stanno bene.
Rimpianti sull'avventura a Roma?
Si può sempre fare meglio ma non ho rimpianti. Sono fiero del percorso che ho fatto con la Roma dal 2013. Ci tengo a ricordare che abbiamo avuto un avversario di livello altissimo. La Juve nel primo anno fece un record di più di 100 punti. Bisogna saper accettare che ci sia una squadra che non so se fosse più forte della nostra ma aveva più esperienza. Aver dato loro un po'di problemi è una bella soddisfazione. Quando sono arrivato a Roma sono arrivato sulle ceneri, dopo la Coppa Italia persa contro la Lazio. Al mio primo derby erano tutti preoccupati ma io l'ho vista come un'opportunità. Sono legato al gruppo che ho avuto, era un gruppo di lupi. Potrei dire qualcosa di ognuno di loro. Sono contento di rivedere queste immagini che rimarranno per sempre nel mio cuore (video della cavalcata della prima Roma di Garcia, ndr).
E' possibile che torni alla Roma?
Sto benissimo al Lione, spero di continuare qua. Poi, come si dice, mai dire mai. Tornare a Roma non solo per vedere amici e famiglia sarebbe una bella cosa.
Da quando sei andato via hai avuto contatti per allenare in Italia?
Ci sono stati ma alla fine non se n'è fatto nulla. Ho ripreso con il Marsiglia, con belle situazioni e emozioni. Adesso sono a Lione che è un grande club anche in Europa. Vediamo se possiamo giocare la partita di ritorno contro la Juventus. Questo virus ci ha tolto il nostro piacere di andare in campo e di dare spettacolo e gioia alla gente.
Lei ha detto “Abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio”. Poi nelle altre squadre ha detto altre volte cose simili?
La particolarità del calcio italiano non l’abbiamo in Francia. Qui non c’è una grande città dove ci sono due club che giocano in Serie A. Ancora di più nello stesso stadio. In Italia è una cosa comune. Un derby in Italia è una cosa molto importante. Dobbiamo rimettere le cose nel contesto. La Lazio era molto orgogliosa di aver vinto la Coppa Italia e quindi vincere questo derby aveva rimesso le cose in ordine.
In futuro pensa di tornare in Italia e alla Roma?
La cosa che mi piace sono queste prove di amore da parte della tifoseria romanista. Non dimenticherò mai questa tifoseria, è una delle migliori al mondo. Quando canta, quando esulta su un gol, non solo la Curva Sud che è il cuore dell’Olimpico, ma anche tutta la tifoseria. Mi auguro che questo club vinca qualcosa presto. Il campionato è difficile. A Roma manca questa cosa da troppo tempo. Non ho rimpianti ma vincere un trofeo sarebbe stato veramente magico. Un giorno perchè no tornare per fare questa cosa. Domani sui giornali mi troverò ‘Garcia vuole tornare’, ma io sto benissimo a Lione (ride ndr).
Interviene Rocco Papaleo: Rudi mi manchi, manchi a questa città…
Rocco è veramente una persona speciale. Io lo adoro. Lui è una delle belle persone che ho incontrato a Roma. Poco tempo fa l’ho sentito. La cosa bella di scoprire una città è anche avere questi rapporti umani.
Qual è il ricordo più bello che ha lasciato a Roma?
Sul piano calcistico forse il primo derby perchè era un’emozione particolare, festeggiare sotto la curva con i miei giocatori. De Rossi mi ha preso per la mano e mi ha detto “mister vieni con noi”. Sul piano personale il fatto di aver incontrato la mia compagna attuale, Francesca. Roma è la storia. Quando cammini a Roma sembra che stai scoprendo la storia del mondo. La conoscevo poco. Ero andato con i miei figli un po’ di anni prima ma solo una volta. Me la sono goduta per tre anni. Non è solo calcio perchè da voi è una religione, ma anche un modo di vivere.
Che valore aggiunto era avere un bel rapporto con i romani dello spogliatoio?
Questa è anche una cosa particolare. A Lille ho avuto la fortuna di avere giocatori del vivaio ma a Roma questa è una cosa unica. Parliamo del Capitano, di De Rossi, di Florenzi. Questi giocatori sono la Roma. Sentono molto le cose, a tal punto che prima del derby avevo parlato con Daniele perchè non volevo che questi giocatori facessero il derby prima di giocarlo. Per loro era quasi una questione di vita o di morte. Totti ha avuto solo un club e questa cosa succederà altre pochissime volte in futuro. è stata una cosa incredibile allenare dei giocatori così. Ho sempre pensato alle bandiere della Roma che non ci sono più perchè anche Alessandro Florenzi è andato via. La storia torna e Lorenzo Pellegrini potrebbe essere uno degli eredi. Io l’ho mandato in campo per la prima volta con la Roma. Speriamo che ci siano altri Daniele De Rossi e Alessandro Florenzi per la Roma. Non dico altri Totti perchè sarebbe troppo.
Perchè è finita tra lei e la Roma?
Era evitabile ovviamente. Si poteva andare avanti ma il calcio è così, non è solo la voglia dell’allenatore ma c’è anche chi decide e chi paga e chi sbaglia a prendere le decisioni. Nel calcio non c’è tempo. In poche giornate, se ci sono risultati meno buoni, c’è un’ansia che ti fa dimenticare tutto quello che è successo prima. Dobbiamo accettare questa cosa. Io ho sempre la valigia pronta all’entrata di casa perchè il calcio è così. Spesso la storia ha dimostrato che cambiare allenatore non è che cambia così tanto i risultati. L’importante è potersi guardare allo specchio e dare il meglio ogni giorno per la squadra.
Un giocatore della Roma che si porterebbe a Lione?
Questa è una domanda trappola. Sono contentissimo della rosa del Lione. Speravo di poter giocare contro la Roma ma per il momento non è successo ancora. Speriamo succeda in Champions League.
E’ difficile far rendere uno come Balotelli?
Abbiamo avuto un bel rapporto, è una persona particolare con sentimenti profondi. Gli ho detto subito le cose che mi aspettavo, poteva fare meglio nel corso della sua carriera date le sue qualità. Non è il personaggio che la gente pensa.
De Rossi diventerà un grande allenatore?
Se ho un rimpianto non essere potuto andare in Argentina a vederlo. Quando è andato là sono stato molto triste perchè mi aspettavo che facesse come Totti. Per me però ha fatto bene ad andare in Argentina. Una bellissima cosa. Lui ha le capacità per diventare un allenatore di alto livello e ha l’intelligenza di sapere che deve studiare ma anche imparare il mestiere perchè è importante capire quali sono le cose importanti da fare. Un allenatore pensa a tutti gli altri e non a se stesso. Quando sei giocatore invece pensi solo a te stesso e molto meno agli altri anche se Daniele era uno che pensava collettivamente come Totti. Penso che possa diventare un grande allenatore.
Nella gara di ritorno contro la Juventus a Torino, se si giocherà, potrebbe prendere qualche fischio. Il gesto del violino a distanza di anni lo rifarebbe?
Capisco che quando sei romanista ad esempio tifi per il tuo club, ma non per forza sei contro qualche altra squadra. Dobbiamo recuperare il rispetto, se tifi una squadra non devi odiarne un altra. L’odio tra due club non ci deve stare. Ho molto rispetto per la tifoseria della Juventus e il gesto che ho fatto non è una cosa irrispettosa.
Che effetto le fa vedere De Rossi e Totti lontani dalla Roma?
Io ho pianto come tutti guardando gli addii, l’ultimo giorno del Capitano nella sua Roma. Sognavo di poter far uscire il Capitano. Il modo in cui è arrivato questo addio non mi è piaciuto per niente. Quando hai una figura del genere nel tuo club, un ambasciatore incredibile per la Roma, prepari meglio le cose che si devono fare. L’ultima giornata era bellissima ma il modo non mi è piaciuto.