GAZZETTA.IT - Umar Sadiq, dopo un grande avvio di stagione col Partizan Belgrano, ha rilasciato una lunga intervista, parlando anche della Roma, che detiene ancora il suo cartellino. Queste le sue parole:
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Come ti trovi al Partizan?
Sto benissimo, ho trovato la continuità che mi mancava, serviva un po’ di fiducia.
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Il rapporto con Sabatini?
A Roma Sabatini stravedeva per me…. Quando lo incontrai per la prima volta era nervoso, la Roma aveva perso, mi strinse la mano e mi salutò. Stop. Poi il giorno dopo andai da lui e iniziammo a parlare, abbiamo un buon rapporto. Lui e Ricky Massara avevano molta fiducia in me, ogni volta che sbagliavo qualcosa a livello caratteriale Sabatini si arrabbiava e mi sgridava. Gli devo la carriera, queste persone resteranno sempre nel mio cuore.
Cosa ricordi del tuo esordio contro il Bologna?
Ricordo la faccia di De Rossi, incazzatissimo, stavamo perdendo. Mi guarda e fa ‘oh, dobbiamo annientarli! Forza!’. C’erano Pjanic, Salah, Dzeko, Nainggolan, il primo gol è stato magico.
E del primo gol?
Segno, corro e abbraccio Garcia, prima delle partite veniva sempre in camera mia per incoraggiarmi. “Umar, sei forte”, mi diceva, “Se segni tanta roba, se non segni va bene lo stesso”. Tutt’ora ci sentiamo spesso, andai a trovarlo quando allenava il Marsiglia.
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Come descriveresti Totti?
Umile, sincero, scherzava sempre, anche con i più giovani. Una persona vera, difficile trovare gente come lui nel calcio. Sai, magari uno del suo livello, in altre circostanze, non avrebbe perso tempo a parlare coi giovani, invece lo faceva. Un campione vero.
Il derby è più caldo a Roma o a Belgrado?
A Roma se ne parla tutto l’anno, è vero, ma qui il biglietto è già introvabile dopo che esce il calendario. Il tifo è caldissimo, pensa che non riuscivo neanche a sentire i miei compagni in campo quando chiamavano il pallone.
Il futuro?
In pochi mi hanno dato l’opportunità di far vedere ciò che sono. Datemi una chance, come ha fatto Garcia, e vi faccio vedere io cosa posso fare. Giocare a Roma sarebbe un sogno, vediamo. L’importante è continuare a segnare come sto facendo.