Ventura: "De Rossi meritava rispetto. Lui e Pellissier sono le ultime bandiere in Italia"

18/05/2019 alle 01:35.
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SOCCERMAGAZINE.IT - Tra i tanti temi trattai dall'ex ct della Nazionale italiana Gian Piero Ventura, intervenuto in esclusiva sul portale sportivo, ha parlato anche dell'addio di alla Roma. Queste le sue parole: "A me dispiace, gliel’ho anche detto, soprattutto per come è avvenuto. Perché poi, sai, bisogna esserci dentro, bisogna capire le dinamiche, perché chi da fuori traccia i giudizi a volte rischia di dire delle cose non corrette. A me dispiace per come è avvenuto, perché se avesse lasciato il calcio di sua iniziativa avrebbe avuto un senso. Se gliel'avessero comunicato alla fine della stagione sarebbe stata una scelta di società che andava comunque rispettata. Sinceramente mi hanno stupito molto i tempi, poi , ripeto, non si può entrare in merito alle dinamiche di una società perché bisogna esserci dentro. Sono dispiaciuto soprattutto per come è avvenuto perché , dopo , è in assoluto un grande giocatore, al di là di essere un uomo con la “u” maiuscola e dopo è diventato la bandiera della Roma. Una bandiera non dico che avesse il diritto di avere il contratto, ma il diritto di avere un rispetto magari diverso, con un comportamento e dei tempi diversi, secondo me. Questo credo che sia quello che ha colpito veramente, al di là della scelta che è una scelta societaria e quindi è difficile entrarvi in merito".

Poi l'ex allenatore del Torino ha aggiunto: "Adesso non voglio dire una sciocchezza, ma con l’addio di credo che siano finite le bandiere. Cioè, io non vedo grandi bandiere. Direi che in questi anni piano piano sian state tolte. Non è più un calcio di bandiere, è un calcio completamente diverso, in cui subentrano fattori completamente diversi. L’amore, l’affetto… per i tifosi sì, questa è chiaramente una grande perdita, però i segnali del calcio sono abbastanza evidenti. Uno vince la da una parte e se gli offrono un contratto migliore se ne va dall'altra. È quasi impossibile ormai, nel calcio di oggi, essere una bandiera. era forse l’ultima bandiera in Italia insieme a Pellissier, che pur facendo parte di una società più piccola è rimasto comunque una bandiera. Le bandiere non esistono più perché il calcio non permette più che esistano e questo non so se sia un bene o un male, perché il successo del calcio è l’affetto, l’amore che i tifosi hanno per questo sport".

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