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Stadio Olimpico, il prefetto di Roma chiede barriere più alte e meno posti nelle curve

26/06/2015 alle 21:46.
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L'utilizzo dello stadio Olimpico, nel campionato di calcio 2015-2016, sarà consentito purché siano innalzate le barriere che separano il settore distinti dalle curve e purché sia ridotta la capienza delle due curve. Sono due delle prescrizioni previste dal Franco , su concorde parere del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

In merito alle criticità emerse in occasione delle partite di calcio disputate nello stadio Olimpico, analizzata anche con la partecipazione di rappresentanti del Coni e delle società calcistiche Roma e Lazio, "è emersa la necessità di adottare misure per evitare il ripetersi di una serie di comportamenti delle tifoserie - si legge in una nota della prefettura - verificatisi durante lo scorso campionato soprattutto nelle curve, capaci di mettere a repentaglio non solo il regolare svolgimento delle partite, ma anche l'incolumità degli spettatori". "Sulla scorta di questa disamina, corroborata anche da accertamenti compiuti dalla Polizia scientifica - prosegue la nota - il Prefetto, su concorde parere del Comitato, ha comunicato ai rappresentati del Coni e delle due società sportive che l'utilizzo dello stadio 'Olimpico' potrà avvenire, nel campionato 2015-2016, purché siano osservate le seguenti prescrizioni: innalzamento delle barriere che separano il settore 'distinti' dalle curve, in modo da impedirne lo scavalcamento; divisione delle due curve in due settori, attraverso l'installazione di un'apposita barriera; riduzione della capienza delle due curve; l'installazione di apposite separazioni, atte a creare corridoi per rendere più agevoli le operazioni di filtraggio e pre-filtraggio dei tifosi che accedono alle curve". "Per quanto concerne lo svolgimento delle riunioni pubbliche, anche in accordo con specifiche istruzioni impartite sul punto dal ministro dell'Interno, è stata unanimemente rilevata la necessità di adottare linee guida volte a coniugare il pieno esercizio del diritto fondamentale a manifestare, con altri diritti primari della cittadinanza, pure costituzionalmente garantiti - prosegue la nota - primi tra tutti quelli alla circolazione, all'esercizio delle attività lavorative e alla fruibilità della à in condizioni pacifiche e di sicurezza".

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