Guerrera (Unicef Italia): "Violenza negli stadi? E' come quello che succede per i morti nel Mediterraneo"

29/04/2015 alle 00:12.
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«È davvero difficile in Italia parlare di diritto al gioco, insegnare ai nostri figli e nipoti il fair play quando negli stadi e fuori ci troviamo ancora oggi ad assistere ad episodi di violenza inaudita fomentati dai soliti 'noti'». Lo dichiara il Presidente dell'Unicef Italia, Giacomo Guerrera.

«Tutto ciò non deve accadere. Si ripetono ciclicamente da anni le stesse situazioni. Sembra che la storia non ci abbia insegnato nulla. Occorre intervenire con urgenza per tutelare il sacrosanto diritto di amici, padri e figli a godere della gioia di 'viverè il calcio come momento di divertimento, svago e socializzazione», prosegue. «Sta accadendo, seppure in forme differenti, quanto avviene per i morti nel Mediterraneo; ci si accorge e ci si indigna per una tragedia già accaduta come se fosse la prima volta. Per questo voglio sostenere la battaglia condotta dal Presidente del Coni, Giovanni Malagò, e di alcune importanti società nei giorni scorsi a tutela delle famiglie che vanno allo stadio -aggiunge Guerrera-. Come Unicef Italia sposiamo in pieno il suo invito a tutti i livelli istituzionali e sportivi affinché si garantisca ai bambini ed alle loro famiglie la possibilità di vivere questo sport con la serenità di chi va allo stadio per tifare la propria squadra del cuore e non per assistere ad una guerra tra bande. I bambini devono ricordare i goal dei loro idoli non le sassaiole o le bombe carta».