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Malagò: "Napoli-Roma? Lo striscione è una macchia. Se temo figuracce in Champions delle italiane? Difficile fare peggio dopo un 7 a 1..."

03/11/2014 alle 13:17.
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«Temo figuracce delle italiane in ? Peggio dell'ultimo turno la vedo difficile, dopo il 7-1 alla Roma e la sconfitta. Questo turno è decisivo in modo particolare per la , bisogna fare il tifo perchè a cascata c'è tutto il sistema che ne beneficia». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine di un evento all'Acquacetosa, sull'impegno di che vedrà i giallorossi affrontare il Bayern Monaco e i bianconeri l'Olympiacos.

(ansa)

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«Sembrava una giornata perfetta sotto tutti i punti di vista, quello striscione è una macchia, un peccato, in un contesto in cui è andato tutto bene. Spero che la li identifichi presto, perchè questi messaggi non aiutano a ricreare quel clima verso cui si sta andando, con tutte le restrizioni e i limiti del caso». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commenta la scritta ('Se occasione ci sarà non avremo pieta'') comparsa nella curva B del San Paolo durante -Roma, disputata senza la tifoseria giallorossa per motivi di ordine pubblico, in seguito alla morte del supporter partenopeo Ciro Esposito.

«C'erano soltanto 30 mila spettatori? Lo so, l'idea è di avere lo stadio pieno e zero problemi - aggiunge il n. 1 dello sport italiano, a margine della presentazione della squadre azzurre della pesistica in partenza per i Mondiali, all'Acquacetosa -. Adesso abbiamo avuto 30 mila spettatori e nessun problema. La realtà la conoscete, non possiamo negarla».

Malagò, però, condivide che, viste le restrizioni, non si possa parlare di vittoria dello sport: «Sono d'accordo, si è scelta questa strada per prevenire qualsiasi problema, mi auguro che a partire dalla prossima partita non ci siano più limiti e si ottengano gli stessi risultati, salvo lo striscione».

«Però questo non è competenza del presidente del Coni - conclude -, io esprimo solo la mia opinione ed è sacrosanto che invece le persone che hanno responsabilità di ordine pubblico prendano le decisioni come ritengono meglio»

(ansa)

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