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Figc, Cairo risponde a Lotito: "Perché fa il tutor di Tavecchio?". Replica Preziosi: "Spieghi le ragioni del suo voltafaccia"

09/08/2014 alle 23:56.
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"Parlare di killeraggio mediatico e' totalmente improprio: non e' un killer chi esprime posizioni differenti da quelle di Lotito": cosi' il presidente del Torino, Urbano Cairo, risponde al collega della Lazio a due giorni dal voto in Figc. "Non capisco tutta questa attivita' di tutore che Lotito fa nei confronti di Tavecchio - dice Cairo all'agenzia di stampa -, sa benissimo difendersi da solo. E' un'attivita' che svilisce la figura di Tavecchio", prosegue Cairo che parla di "conflitto di interessi" nel caso Lotito puntasse a fare il vicepresidente.

"Mi sono stupito di vedere Lotito all'assemblea di Serie B - spiega ancora Cairo -: lui e' un consigliere di Lega come tanti, non vedo il motivo per cui dovesse partecipare ad una assemblea in cui non c'entra nulla, a meno che non possieda una societa' di Serie B. Se ha fatto delle promesse a nome della Lega di A - puntualizza il presidente del Torino - ha sbagliato, perche' non ha nessun titolo per farlo. Non vorrei che tutto questo fosse legato al fatto che Lotito ha ambizioni in sede federale. Leggo che vorrebbe fare il vicepresidente o il delegato per il club Italia: sarebbe un gravissimo conflitto di interesse essendo lui il presidente di una societa' di Serie A".

"Piu' che porsi il problema del perche' Lotito con coerenza difenda Tavecchio, forse Cairo dovrebbe spiegare le ragioni occulte del suo voltafaccia". Arriva a stretto giro la risposta del presidente del , , al n.1 del Torino. "Che poi il detentore del terzo polo televisivo italiano, nonche' socio di Rcs si metta a parlare di conflitti di interessi inesistenti riferendosi a Lotito - aggiunge nella sua dichiarazione - ricorda la parabola di colui che bada alla pagliuzza nell'occhio altrui e non vede la trave che c'e' nel proprio". "Perche'scagliarsi contro Lotito? - insiste il presidente rossoblu - Solo stizza per non essere indicato come leader o come deus ex machina di un progetto nobile di rinnovamento del calcio italiano? Forse c'e' dell'altro, ad esempio il ricordo di come e'stato eletto in consiglio di Lega. Si chiama sindrome del beneficato riottoso, ed emerge col caldo e nei momenti d'ira quando e' impossibile nascondere con atteggiamento farisaico i sentimenti dell'invidia e della rabbia per aver perso, non solo la faccia, ma anche la partita. E pare non solo quella del calcio. Cambiali che in assenza di vittoria certamente non verranno provvidenzialmente pagate. Carlo Tavecchio - conclude - e' l'uomo che i 18 Club, Cairo incluso, scelsero apponendo la firma sotto un documento innovativo. Inquinare con queste bassezze il calcio italiano non fa onore all'intelligenza di chi prova a scagliare le ultime frecce velenose sperando di colpire qualche innocente"

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