IL ROMANISTA (A. DI CARLO) - Arrivò a Roma con il volto da bambino e la nomea di "nuovo Modric", un paragone che avrebbe affossato chiunque. Cinque anni di contratto, cinque anni di carriera e di vita, ma solo 3 presenze con la maglia giallorossa. Dal 30 giugno 2023 Ante Coric non è più un giocatore della Roma. (...)
Ante, innanzitutto come stai? Il tuo viaggio con la Roma è terminato pochi giorni fa...
«Sto bene, mi sto allenando ogni giorno duramente. Sì, la mia avventura alla Roma è finita o meglio, come direbbero i tifosi della Roma, la mia "vacanza" è finita. E negli ultimi anni non posso dargli torto, ma è stata una decisione del club, non mia. È una lunga storia.... ma non voglio parlar male di nessuno, devo solo dire grazie alla Roma nonostante le sole 3 presenze. È un grande club e sono contento di averne fatto parte. Di certo non è andata come tutti ci aspettavamo dopo il mio primo anno in giallorosso».
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Nonostante tutto, qual è il ricordo più bello dell'esperienza alla Roma?
«Facile, ti dico la notte di Champions League con il Real Madrid, in un Olimpico pieno davanti a dei tifosi meravigliosi. Mi dispiace non aver mostrato loro il mio talento, come stanno facendo negli ultimi anni Pellegrini e Dybala. Ma giocare in quello stadio è sempre stato un sogno. Avrei dato tutto per giocare di più con la maglia della Roma, sentire l'urlo dello stadio mentre chiama il mio nome. Avrei fatto di tutto, credimi».
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Dai ricordi ai rimpianti, la domanda viene spontanea...
«Per avere dei rimpianti devi giocare. Avrei meritato sicuramente un po' più di spazio, ma è andata così. Roma poi ti entra dentro, la città è meravigliosa, uno dei posti più belli che abbia mai visto in tutta la mia vita. Non posso dire altro, auguro al club le migliori fortune».
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Trigoria alla fine è diventata quasi una seconda casa negli utlimi anni. Hai parlato con Mourinho della tua situazione?
«Non ci crederai ma non ho mai parlato con Mourinho. Mai. E non ho mai avuto l'occasione di parlare con Tiago Pinto. Se ci pensi è strano, un giocatore sotto contratto che non parla con l'allenatore e con il direttore sportivo. Pinto non ha mai voluto incontrarmi ed è una scelta che ho rispettato. Non voglio dire nulla di negativo, ma è stato un momento difficile. Sentirmi dire che non potevo entrare all'ingresso principale ma utilizzare l'ultimo cancello... beh non ti fa sentire un calciatore, ti senti come uno che ha creato problemi al club ma io non li ho mai creati. Non so perché questo tipo di accanimento ma non dirò mai nulla di negativo nei confronti del club e de i tifosi ».
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