Pellegrini giocherà con un'infiltrazione. Dybala ha dato la sua disponibilità per partire dall'inizio. Anche perché in tribuna ci sarà l'agente Antun che poi si fermerà in città per parlare con la società. Mancini non si tirerebbe indietro per nulla al mondo. Ormai nel dna della Roma c'è molto di Mourinho. Che pur consapevole delle difficoltà della squadra, non vuole trasformare l'ultimo round del campionato in una malinconica passerella. In palio c'è la partecipazione alla prossima Europa League che l'Olimpico, al 33° sold-out consecutivo, si augura possa essere disputata con José ancora al timone.
Anche ieri il gioco a distanza tra il portoghese e Dan Friedkin non ha prodotto reali effetti. I due, entrambi a Trigoria, si sono incrociati nuovamente. Il presidente, accompagnato dal figlio Ryan, ha assistito a parte della seduta. I segnali di disgelo comunque ci sono. Anche perché l'impressione è che Europa League o Conference possa rappresentare una differenza per la proprietà americana. Sia a livello d'introiti quanto per un discorso legato agli sponsor. Battendo lo Spezia, la Roma sarebbe certa di partecipare di nuovo alla seconda competizione continentale per club. Con un pareggio o una sconfitta e se la Juventus dovesse battere l'Udinese, per i giallorossi potrebbero aprirsi le porte della Conference.
Il cammino appena concluso ha comunque regalato 25 milioni, ai quali aggiungere la rivalutazione del brand. Con le due finali negli ultimi due anni, questo ha aumentato il proprio valore di 80 milioni.
La sensazione è che il matrimonio andrà avanti. Il Psg sembra aver dirottato le proprie mire su Luis Enrique. Ancelotti vorrebbe restare almeno un altro a Madrid. Uno scenario che gioca a favore di una permanenza di José. Oggi intanto l'Olimpico, pur assente in panchina, gli tributerà il proprio omaggio. Un modo per far capire ai Friedkin che il popolo romanista è tutto schierato dalla parte di Mourinho.
(Il Messaggero)