Friedkin, il silenzio non paga

06/05/2023 alle 08:35.
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Non si spezza un’emozione con il chiasso della pubblicità. Ma ci sono altri modi. Il silenzio, testardo, enigmatico, rigido, per certi versi irridente è uno di questi. Probabilmente nel caso di Dan e Ryan Friedkin il silenzio nei confronti di Mourinho non vuole esprimere nulla di tutto ciò. È soltanto un modo di essere e una tattica di gestione della cosa privata. [...]

Persino nella loro inizialmente timida esplorazione del mondo del calcio i Friedkin hanno esercitato il proprio stile. Con un’ambizione nitida e benvenuta. Nel silenzio assoluto hanno ingaggiato José Mourinho, facendolo apparire in un flash sulla scena di una città che si aspettava tutt’altro. Nel silenzio di pietra hanno corteggiato e convinto Paulo Dybala [...].

Dopo tanto bendidio la proprietà del club adesso tace con Mourinho e questo francamente è strano. Tace davanti a un allenatore a cui erano state affidate tutte le sorti di una squadra costruita, almeno in prima istanza, per produrre il massimo risultato con il minimo sforzo politico e finanziario [...]. Tace di fronte a un tecnico capace di conquistare ventisei trofei in carriera, dal minimo al massimo, e che non più tardi di un anno fa ha portato la Roma alla prima vittoria europea della sua storia. O alla seconda, per le statistiche più indulgenti. Tace di fronte a un uomo di calcio che ha fatto sapere di essere pronto non solo a rispettare il contratto che lo vorrebbe giallorosso per un’ulteriore stagione ma pure a discutere di un rinnovo. Perché il suo lavoro, lo sa bene, non è finito e Mou ha sempre detestato quell’insipido aroma di cose lasciate a metà.

A Mourinho puoi dire un mucchio di cose. Che non ti piace la sua strategia di gioco [...]. Che non si fanno amare la sua aria di aristocratico magistero, [...] il suo atteggiamento nei confronti degli arbitri [...], i suoi argomenti di distrazione di massa. Puoi dirgli pure che l’equilibrio di bilancio è alle basi della sostenibilità di un club o che le regole del fair play finanziario non si piegano alla volontà assoluta di nessuno, neppure di un signore Sith della .

Puoi dirgli tutto questo, comunque prendendo atto che una popolazione di tifosi di rara intensità lo vuole esattamente così e che un’intera squadra si ribella alla prospettiva di non averlo più al fianco e uno stadio tra i più popolati dà fondo a tutte le sue risorse pur di aiutarlo a superare gli ostacoli. [...]

Non puoi dirgli che non sa fare il suo mestiere. Lui conosce il calcio a menadito e, a differenza di uomini d’affari brillanti ma inconsapevoli e un po’ spaesati, conosceva Roma prima ancora di arrivarci da console. [...] Puoi dire un mucchio di cose a Mourinho. Ma devi dirgli qualcosa. E presto, anche.

(Marco Evangelisti - Corsport)