In fondo, Mourinho non sbaglia un colpo

12/04/2023 alle 08:14.
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«Io non penso a una finale. Io penso che ogni partita sia una finale». In una vecchia intervista di José Mourinho, risalente ai tempi del Porto, c'è tutto il pensiero dell'unico uomo capace di cucirsi addosso - e tatuarsi sul braccio - le tre coppe europee. Mourinho, fin da quando ha iniziato, non ha lasciato nulla al caso. Mai. Ecco perché ha raggiunto undici semifinali europee in carriera.

Domani inizierà l'assalto alla dodicesima: l'ostacolo è quel Feyenoord che, a Tirana un anno fa, la Roma ha battuto in finale di Conference. Ma Mourinho sa che gli olandesi sono cambiati, hanno voglia di rivalsa e, soprattutto, sui 180 minuti possono essere più pericolosi. Ecco perché la dodicesima semifinale europea, per lui, è tutto tranne che scontata.

Di certo è un traguardo possibile e ambito, soprattutto perché arriverebbe vent'anni dopo la prima volta: stagione 2002-2003, anno in cui avrebbe poi vinto la sua prima coppa Uefa. Nelle altre dieci occasioni Mourinho allenava sempre il Porto, il Chelsea (tre volte), l' (una volta), il  (tre volte), lo United (una) e la Roma, una. In queste undici semifinali ha passato il turno cinque volte vincendo altrettante coppe. Riassumendo: se Mou va in finale vince. Troppo Presto, però, per pensarci ora.

Testa bassa e massimo rispetto per il Feyenoord. Profilo ai minimi termini, anche se, in passato, a Mourinho non dispiaceva tirare fuori il palmarès: «Ho disputato la in 14 edizioni. E le due volte in cui non ho partecipato alla , ho vinto l’Europa League». Era il 2018 e, nel frattempo, ha portato a casa un'altra coppa, speciale perché non era mai stata vinta e arrivava dopo la delusione con il Tottenham, l'unico club che ha lasciato a mani vuote.

La vittoria con la Roma gli ha anche consentito di mettere via un altro orologio perché, dopo ogni trofeo vinto, Mou toglie quello che indossava il giorno della vittoria. Ferma il tempo nel momento della gloria e poi riparte. La dodicesima semifinale lo aspetta ma, esattamente come venti anni fa, non la dà per scontata. E questo trasmette ai suoi giocatori.

(Corsport)

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