IL TEMPO - Il mondo del giornalismo piange la scomparsa inattesa, a 74 anni, di Mario Sconcerti. A darne notizia il «Corriere della Sera», di cui era editorialista. Sconcerti era ricoverato da qualche giorno per accertamenti di routine in ospedale romano: «Fino a venerdì - si legge su corriere.it - ha continuato a dare il suo contributo diidee al nostro giornale di cui era una dellefirme più prestigiose. Sconcerti è stata una delle firme storiche del giornalismo sportivo italiano».
Nato a Firenze il 24 ottobre 1948, Mario Sconcerti aveva iniziato la sua carriera giornalistica proprio nella sua città, nella redazione locale del «Corriere dello Sport». Passa poi in quella di Milano e quindi, a metà degli anni settanta, nella redazione centrale di Roma. Dopo essersi occupato iniziamente di calcio, segue per alcuni anni il ciclismo fra Giri d’Italia, Tour e classiche, quindi nel ’79 accetta di occuparsi delle pagine sportive di «Repubblica», appena fondato da Eugenio Scalfari. Dopo una parentesi da vicedirettore della «Gazzetta dello Sport» a fine anni Ottanta, torna a «Repubblica», quindi le direzioni del «Secolo XIX» e, dal 1995 al 2000, del «Corriere dello Sport». Per lui anche un coinvolgimento diretto nel mondo del calcio: VittorioCecchi Gori lo nomina dirigente della sua Fiorentina, incarico ricoperto per settemesi («i sette mesi più belli della mia vita», dichiarò una volta Sconcerti), durante i quali porta sulla panchina viola per la sua prima esperienza da allenatore Roberto Mancini. Lasciata la società gigliata, intraprende la carriera di commentatore tv fra Stream e Sky Sport. Dal 2006 diventa la prima firma sportiva del «Corriere della Sera», proseguendo al contempo alcune collaborazioni come quella con «Radio Radio» e Tele Radio Stereo, in tv, con Rai prima e Mediaset dove i suoi commenti sempre pungenti hanno alimentato tanti dibattiti per i appassionati di calcio.