In vista della sfida tra Roma e Inter, ha rilasciato un'intervista al quotidiano sportivo Lele Adani, ex difensore ed opinionista Tv. Questa l'idea che si è fatto in merito alla sfida che andrà in scena alle 18 allo Stadio Olimpico:
Lele, non possiamo che cominciare da Mou: sarà più particolare per lui affrontare l’Inter o per i tifosi nerazzurri ritrovarsi il portoghese da avversario?
«Il legame tra José e gli interisti è stato così forte e intenso per due ragioni: il triplete e la durata del rapporto. Ridurre tutto, però, al “ha vinto la Champions” sarebbe ingiusto. Mourinho, mettendoci il suo marchio e il suo stile, ha dato voce al popolo nerazzurro, grazie al carisma e al senso di ribellione. È stato a Milano solo due anni e forse proprio per questo è entrato ed è rimasto nelle viscere dei tifosi in un modo che non può essere dimenticato. Ma oggi sarà speciale anche per Mou. Anche se non lo farà vedere, perché sa come mantenere l’aplomb sul lavoro, dentro di sé sarà molto, molto emozionato: quell’esperienza all’Inter l’ha toccato profondamente di sicuro».
La sua Roma, però, non può permettersi di lasciare il passo. Gli alti e bassi continuano...
«Al di là di vittorie e sconfitte, Mou aveva trovato la strada giusta, a livello tattico, con il passaggio dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1, ma tra squalifiche e infortuni contro l’Inter sarà costretto a tornare all’antico. Non sarà facile. Credo che alla Roma serva per prima cosa stabilità all’interno del progetto e tra risultati altalenanti e assenze, la ricerca si fa più complicata».
Travestiamoci da Mou: come la batto l’Inter?
«Con i ribaltamenti di fronte veloci di Zaniolo, Mkhitaryan e Shomurodov, al costo di lasciare il possesso agli avversari in alcune parti del match, alternando le fasi di pressing a quelle in cui è necessario abbassarsi. I giocatori offensivi giallorossi hanno più gamba dei vari Brozovic o Bastoni, che faticano se presi in velocità o se costretti a correre all’indietro. In particolare, Shomurodov deve allungare la difesa nerazzurra e creare lo spazio tra retroguardia e centrocampo, ai lati o dietro Brozovic, dove i trequartisti possono ricevere palla e colpire».
Cambiamo panchina: Inzaghi farà male alla Roma...
«...Non dando certezze alla difesa giallorossa. L’Inter ormai ha così tante soluzioni che alcune le scopre addirittura in corso d’opera: dal lavoro delle due punte, con un plauso particolare alla professionalità di Dzeko, centravanti totale, agli inserimenti di Barella e le posizioni di Calhanoglu al limite, per finire con le scorribande in fascia di Perisic. Come difendi contro una squadra che ti può far male in così tanti modi diversi?».
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(gasport)