Josè è tattile. Se è in buona ti accarezza addirittura, se non lo è, e capita quando perde o quando pareggia partite già vinte, meglio girare al largo, diventa una belva. [...]. Quanta vita abbiamo passato dietro Josè. La prima volta a Montecarlo, dopo una Supercoppa vinta dal Milan sul suo Porto [...]. L'anno dopo, Gelsenkirchen, finale di Champions, 3-0 del Porto al Monaco, trionfo. Lui scappa dal campo appena presa la medaglia, mistero. [...] In realtà stava scappando al Chelsea, e lui detesta gli addii. Come dopo la Champions interista [...]. Cinico senza cuore? Macché, l'uomo oltre che religiosissimo (a Roma andrà per chiese, vedrete), è di passioni e amori durevoli, per la sua famiglia e pure per il suo adorato cane, Leya, uno yorkshire che era come un figlio [...].
Caro Josè, quanto ti piaceva e ti piace Los Angeles (e quanto detesta posti meno occidentali, come Riad o Pechino) [...], gli incontri sempre interessanti, come quando al Beverly Hills Hotel spuntò Magic Johnson, o quando Charlize Theron presenziò a una partita dell'Inter. [...] Quattro semifinali consecutive gli abbiamo visto perdere: col Barça, grazie a un arbitraggio maligno che scatenò il celebre porqué porqué porqué, col Bayern, col Dortmund di Lewandowski che quella notte schiaffò 4 gol sul muso dell'allora tenerissimo Varane, con l'Atletico di Simeone.
L'abbiamo incrociato al Lowry Hotel di Manchester, dove ha vissuto per due anni e mezzo in una suite da 800 sterline a notte e dove anche per una birra aveva una saletta riservata e recintata. «Amigo, prendi qualcosa?». Erano già i suoi ultimi giorni, era in rotta col club: «Ma sai quanti soldi devono darmi per cacciarmi? Ah ah ah». Lo esonerarono lo stesso, ma sapeva anche quello. L'uomo è di tempra fortissima, di solito prevede ogni cosa, ha antenne speciali, Roma imparerà a conoscerlo e ad amarlo. [...]
(Il Messaggero - A. Sorrentino)