Giuffrida (ag. Fifa): "Decreto Crescita? Un perdita di efficacia avrebbe un effetto dirompente"

30/12/2020 alle 12:05.
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GIANLUCADIMARZIO.COM - La circolare dell'Agenzia delle Entrate relativa alle agevolazioni riservate agli "impatriati" mette in allarme la Serie A. E a parlare delle possibili conseguenze al portale sportivo è stato Valerio Giuffrida, agente Fifa e dottore commercialista presso lo studio Giuffrida: "Faccio una premessa. Quando ieri mi hanno dato la notizia sembrava di quelle che possono creare un solco fra prima e dopo. Il Decreto Crescita è stato recepito come una manna dal cielo per il calcio italiano perché, concedendo alle società uno sgravio fiscale pari al 50% delle imposte dovute sugli stipendi, ha permesso ai Club italiani di competere nelle operazioni di calciomercato con i club inglesi e spagnoli che notoriamente hanno una potenza di fuoco maggiore che gli è data da differenti entrate per diritti televisivi e differenti altre entrate a vario titolo. Quindi un’eventuale perdita di efficacia (peraltro ex post) della norma agevolativa avrebbe un effetto altrettanto (se non più) dirompente e contrario. Peraltro in un momento storico che vede i club già 'toccati', se vogliamo usare un eufemismo, dagli effetti del Covid. Io, sarà che sono un eterno ottimista, ma mi illudo che tutto ciò alla fine non accadrà, per lo meno non in questi termini".

Entro quando deve essere emanato il decreto attuativo per salvare l’impianto del Decreto Crescita e quali conseguenze comporta la mancanza del D.A.?
"Non voglio cadere in tecnicismi ma sarebbe stata buona cosa se fosse stato emanato immediatamente dopo l’entrata in vigore della norma, ovvero prima che i club facessero ricorso all’agevolazione, sottoscrivendo i contratti economici con i calciatori. Tuttavia auspico che questa situazione possa essere sanata, con effetto retroattivo, da un DPCM che possa pertanto ratificare l’operato delle società, lasciando la sensazione di aver avuto semplicemente un brutto sogno. DPCM è una parola ormai assimilata dal gergo comune quindi non sono caduto in 'tecnicismi'".

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Le società rischiano davvero di dover restituire all’agenzia i soldi a bilancio?
"Ritengo che le società a bilancio non abbiano ancora provveduto ad inserire il beneficio economico dato dal risparmio fiscale del 2020 ma che lo stesso si manifesterà soltanto una volta che il calciatore sia rimasto in Italia per due anni consecutivi, essendo tale condizione richiesta dalla norma perché la stessa possa essere applicata. Quindi non penso ad effetti immediati sui bilanci del 2020 ma a politiche finanziarie conservative che i Club potrebbero adottare per il futuro fino a quando non si capirà come evolverà questa situazione. Vorrei dire che le Circolari dell’Agenzia delle Entrate sono degli atti di “parte” ma sappiamo bene che le società di calcio non si arrischieranno in contenziosi, continuando ad utilizzare sulle prossime operazioni un’agevolazione fiscale che di fatto è stata considerata (dall’Agenzia) inapplicabile. Mi auguro quindi che le nuvole vengano scacciate prima dell’imminente avvio del prossimo calciomercato".

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