Roma, Fonseca il perfezionista

02/08/2019 alle 13:10.
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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Paulo Fonseca, sereno e al tempo stesso moderatamente insoddisfatto, dà la sua versione sulla Roma attuale. Lo fa dopo il 6° test, in teoria il più impegnativo perché il 1° contro una formazione di serie B (il Perugia, però, ha iniziato a lavorare 10 giorni più tardi dei giallorossi e in panchina, anche lì, c'è un nuovo tecnico). Il portoghese è così sincero che, nel bel mezzo della conferenza stampa, spinge il tasto stop. Chiarisce in pubblico di non voler elencare gli aspetti che ancora non gli piacciono. È convincente, perché dà l'impressione di essere incontentabile. Ma probabilmente la lista è davvero lunga. Meglio non mettere in apprensione la platea. Vale la pena ascoltarlo e non solo per una questione di rispetto. Perché è di una semplicità mostruosa quando rivela dove nelle prossime settimane è doveroso e obbligatorio intervenire. Lui in campo e Petrachi sul mercato. Il Perfezionista è a Trigoria e bisogna dargli retta. Come fanno i giocatori, pure con la valigia pronta. Lo ascoltano e lo seguono. E si impegnano, ci mancherebbe. Il pressing di gruppo è l'esempio che la squadra si applica. All'assalto del fortino avversario, come viene chiesto loro dalla panchina. «La squadra deve essere sempre coraggiosa».

NESSUN ALIBI - Fasi salienti del discorso di Fonseca nella pancia del Curi: 1) «La priorità è il difensore centrale»; 2) «La Roma della ripresa è quella in cui più mi riconosco». Il portoghese, dunque, si aspetta il sostituto di . E, giocando con la difesa così alta, serve proprio il sosia del greco. Veloce, innanzitutto. Perché ogni lancio apre la ferita nel linea a quattro, soprattutto se l'avversario se la trova davanti tanto vicina, quasi a centrocampo. Fa bene Petrachi a insistere per Alderweireld. Il livello del nuovo centrale, da mettere accanto a Mancini o a , deve essere di primissimo piano. L'allenatore, tornando all'amichevole contro il Perugia, si prende la squadra di scorta e non quella del 1° tempo. La sua anilisi fa riflettere: la formazione iniziale si avvicina a quella titolare. L'altra concentra gran parte dei calciatori cedibili: Karsdorp, Nzonzi, Cristante e Schick. Forse pure Kolarov. «Dobbiamo migliorare nella circolazione della palla». È mancata fino all'intervallo, si è vista nella ripresa. Va dato atto a Fonseca che, nonostante sia operativo a Trigoria da nemmeno un mese, non cerchi alcuna giustificazione. Eppure le gambe sono pesanti e quindi alcuni movimenti sono ancora impraticabili. Ma i suoi concetti sono evidenti. A cominciare dagli esterni offensivi (Under e ; Zaniolo e Kluivert), scelti su misura con il piede invertito (come il suo predecessore) e stretti accanto al centravanti e al trequartista (doppio attaccante centrale: e Zaniolo; Schick e Antonucci), e non più larghi sulle corsie, dove sono inviati i terzini ( e Spinazzola; Karsorp e Kolarov). Quando la Roma va a conquistare la metà campo avversaria, lascia dietro solo i due difensori centrali (Mancini e ; Mancini e Jesus). La linea a quattro è davanti: in mezzo la prima punta e il suo partner, ai lati gli esterni bassi. Visto dall'alto, il sistema di gioco è il 2-2-2-4. Concentrazione totale di interpreti per giocare a 2 tocchi: al palleggio sono invitati pure i mediani (Pellegrini e Diawara; Cristante e Nzonzi). Il portoghese cerca la qualità (da trovare anche con qualche rinforzo di lusso e non modesto) e l'efficacia (da ottenere con l'addestramento di giornata). Ma il calcio italiano richiede soprattutto equilibrio e organizzazione. Aspetti che già sono nel menu quotidiano di Paulo.

TASSO D'INTERESSE DEL BOND - La Roma, intanto, annuncia il pricing della sua offerta privata rivolta a investitori istituzionali qualificati di Obbligazioni Senior Secured non convertibili con scadenza 2024 per un importo complessivo di 275 milioni di euro e con un tasso di interesse annuale pari al 5,125%, pagabile in via posticipata ogni sei mesi.