CENTRO SUONO SPORT - "Ho sentito ieri la sindaca Raggi e mi sembra vada mano nella mano con Baldissoni e con il libro di Collodi sotto al braccio". Cristina Grancio, consigliera espulsa dal Movimento 5 Stelle, è tornata così a parlare delle ultime vicende relative allo stadio della Roma.
"Il parere dell’avvocatura è stato segretato, ma i contenuti non dicono quello che ha affermato la Raggi ieri sera - le sue parole ai microfoni della trasmissione 'Te la do io Tokyo' - Sicuramente la Roma avrebbe impugnato l’annullamento, questo è vero, ma c’era l’opportunità di tornare indietro perché eravamo in una fase endoprocedimentale e non dovevamo temere nulla. Questa cosa ci è stata confermata anche in una riunione con l’avvocatura; paradossalmente ci fu confermata dallo stesso Lanzalone, quindi voglio dire, quello che abbiamo sentito ieri dalla sindaca a me fa ridere se non piangere.
"Ho capito subito che non ci si muoveva con chiarezza e che le pressioni esercitate erano di tipo ‘ti porto in aula senza farti sapere niente e lì smentiscimi’, della serie ‘adesso mettiti contro la sindaca’, era più una provocazione - prosegue - . Ricordo ancora che durante la prima votazione, durante il consiglio straordinario tenuto nel tardo pomeriggio, all’unanimità decidemmo di non portare nessun atto in aula il giorno dopo; verso mezzanotte ci arrivò un’altra convocazione, e questa era una delle loro caratteristiche perché accadde anche in municipio: alla convocazione ufficiale tutti quanti votarono contro lo stadio, dopodiché si riunirono di nuovo e ricordo che Paolo Ferrara, con tono perentorio, ci disse che la cosa doveva andare avanti. Quindi le pressioni non erano che ti prendevano da parte e ti minacciavano, piuttosto ti portavano in aula e ti sfidavano a votare contro”