La tentazione di Pallotta: 800 milioni e cede la Roma

11/12/2018 alle 14:10.
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LIBERO (T. DE STEFANO) - L'incredibile harakiri di Cagliari non c'entra nulla. La sua decisione, , l'avrebbe presa da tempo e a prescindere dal gol subito in contropiede, 11 contro 9 a una manciata di secondi dalla fine, in terra sarda: la Roma è in vendita. Secondo le fonti finanziarie consultate da Libero, il presidente giallorosso ha anche fissato il prezzo: per prendersi la società acquistata nell'aprile del 2011 servono non meno di 800 milioni di euro.

Troppi soldi? Non per l’investitore arabo che, secondo le stesse indiscrezioni, avrebbe portato avanti una trattativa almeno fino a fine ottobre. Tutti gli indizi indicano il nome del principe saudita bin Salman. Anche perché l'affare si sarebbe arenato in seguito alla notizia dell'uccisione in Turchia del giornalista dissidente Jamal Khashoggi nel quale è emerso il forte coinvolgimento del governo di Riad. Per ora si tratta di rumors, ma i fatti e i numeri ci dicono chiaramente che l'avventura di alla Roma è arrivata a un bivio. Se non lascia James sarà costretto a raddoppiare i suoi sforzi: c'è la forza economica e la volontà di farlo?

PROGETTO E PLUSVALENZE Non è un mistero per nessuno che il progetto americano nella Capitale sia legato a doppio filo alla possibilità di costruire uno stadio che aumenti stabilmente i ricavi del club. Possibilità che si è bruscamente ridimensionata a seguito dell’inchiesta di metà giugno che ha portato all'arresto di Luca , il costruttore che con la società Eurnova doveva realizzare la nuova casa della Roma. non ha mollato l'osso. E sarebbe in procinto di acquistare per 100 milioni i terreni (a ) e il progetto dell’impianto. Una mossa che potrebbe anche essere funzionale alla sua intenzione di vendere. È ovvio che la Roma ha un valore con il piano per lo stadio ben avviato e un altro se l’intenzione di costruire l’arena giallorossa a dovesse tramontare. Del resto, la strategia di questi anni, coprire le spese attraverso i 436 milioni di plusvalenze generati dalla compravendita di calciatori, ha sì portato la Roma stabilmente in , ma poco più. I “tituli” per dirla alla Mourinho, sono pari a zero e lo scontento della piazza è montato dopo che l’ultima campagna acquisti ha portato alla vendita di , e e all'arrivo di una serie di giovani (Zaniolo e Kluivert) di talento ma con un presente tutto da sgrezzare.

IL FINTO FAIR PLAY Oggi la Roma è ottava, con la prospettiva di non giocare la prossima Coppa dei Campioni. Ma soprattutto il calcio italiano sta entrando in una nuova era. Preso atto che il fair play finanziario è più simbolico che altro basta qualche plusvalenza con i giovani del vivaio o una sponsorizzazione camuffata per aggirarlo, pure da noi conteranno sempre “i quattrini” delle proprietà. E se la può essere considerata di un altro pianeta, a breve lo stesso discorso potrebbe riguardare anche Milan e che negli ultimi anni sono finite sempre dietro alla Roma. Oggi il fondo Elliott (che controlla i rossoneri) è zavorrato dalla gestione Yonghong Li-Fassone, ma le intenzioni sono quelle di riportare la società ai fasti di una volta. E Suning (i cinesi dell') ha già dimostrato di essere pronto a fare investimenti importanti. E poi c'è il di . Insomma, la strategia delle plusvalenze, soprattutto, se non hai più un ds alla che è capace di scovare campioncini in giro per il mondo, rischia di trasformare la Roma in una squadra da Europa League. Per questo deve decidere al più presto cosa vuol fare da grande. Dovrebbe dire ai tifosi della Roma se è disposto a “combattere” con questi colossi o si è stancato e ritiene che il gioco sia diventato troppo grande. A quel che risulta a Libero, James avrebbe già deciso.