[..] All’Olimpico era andato in rete ma con l’altra maglia, quella biancoceleste. E lo aveva fatto in un derby, quello del 2009, vinto dalla Lazio per 4-2. Ecco, il fatto che ieri Kolarov abbia segnato sotto la Sud, esultato (e quanto) sotto la Monte Mario (e davanti alla sua panchina) e poi festeggiato con il gesto dei pugni sotto la Tevere è un po’ una chiusura di conti definitiva con il passato. Coinvolgendo nella sua gioia tutto lo stadio di fede giallorossa e tenendo a debita distanza l’unico spicchio (la curva Nord) che rappresentava il passato. Passato che da ieri non c’è più. O forse, meglio, che non gli verrà più rinfacciato. Anche perché prima di lui era riuscito nell’impresa solo lo svedese Arne Selmosson: segnare in un derby con tutte e due la squadre, prima con la Lazio e poi con la Roma. «Raggio di Luna» siglò il gol romanista il 30 novembre 1958, dopo aver segnato in precedenza con la Lazio. Sessant’anni dopo è toccato a Kolarov. [..] Del resto che Kolarov fosse in ripresa lo si era capito anche con il Frosinone, forse la prima gara davvero buona dall’inizio della stagione. Forse le scorie (fisiche e mentali) del Mondiale si sono fatte sentire, forse ci voleva ancora un po’ per accelerare. «Mi fa piacere che abbia segnato lui, che aveva subito qualche critica dopo un campionato clamoroso nella scorsa stagione e giocando questo derby con un piede fratturato», ha detto di lui capitan De Rossi. Aggiungendo, poi: «Siamo una squadra di uomini veri». E tra quegli uomini lì c’è ovviamente Kolarov, che ha giocato con la frattura della falange del quinto dito del piede sinistro. Non una cosa da poco, insomma. [..]
(gasport)