IL ROMANISTA (D. LO MONACO) - (...) L'immagine di oggi della stagione del calcio che sta per cominciare sta tutta nei giocatori della Roma che percorrono a piedi i 500 metri che separano il campo dall'albergo, confondendosi quasi tra i passanti indaffarati e scansando le macchine che sbuffano nel traffico. (...) Nello stadio di Dallas, qualche sera fa, su 50000 spettatori, più della metà indossavano la maglia del Barcellona, ma poi nessuno sapeva le parole del Cant del Barça quando ha risuonato all'interno del monumentale At&t stadium. Tutti però si sono alzati in piedi a cantare The Star-Spangled Banner, l'inno americano. Forse è questo Pallotta che intende quando dice che vuole convertire milioni di tifosi, o magari di agnostici che si appassionano semplicemente ai miti, a prendere in simpatia la Roma come seconda squadra. Un esercito di occasionali che spendano in prodotti ufficiali. Ci sta. Ma per farlo l'unica chiave è vincere. Non bastano gli acquisti, gli account twitter brillanti, gli accordi commerciali, le tournée. Ciò che conta è nelle mani del direttore sportivo e dell'allenatore. (...) Vendendo magari Perotti, Gonalons o Juan Jesus e trovando in cambio tre profili migliori, se ce ne sono, che soddisfino i requisiti sportivi e finanziari che la Roma deve tener presenti. A sensazione, il colpo arriverà. Forse anche due. Ma intanto Di Francesco comincerà la stagione al 99% con gli uomini che sono oggi in ritiro a Boston. E questa è già una rosa adeguata alle ambizioni della squadra. (...).