I russi lo hanno portato anche in orbita per 168 giorni a bordo della navicella Soyuz MS-07, ma nessuno ha controllato se la sua traiettoria, almeno in fase di atterraggio, fosse regolare. Evidentemente non c’erano portieri in giro, perché loro hanno già bocciato da tempo «Telstar 18», il pallone del Mondiale. Ma la novità stavolta sono le contromosse: una delle case produttrici di guanti si è inventata un modello dall’aria vintage, tutto nero, senza cuciture, senza strappo e molto più sottile dei modelli tradizionali, per aumentare la presa e la sensibilità nei confronti del pallone. Li usa tra gli altri anche il brasiliano Alisson, il numero uno forse più atteso in questo Mondiale: peccato che in due partite non abbia ancora fatto una vera parata. (...) «È strano, prende traiettorie imprevedibili sui tiri dalla lunga distanza — ha sottolineato Pepe Reina, portiere della Spagna e neomilanista —. E poi il rivestimento lo rende difficile da bloccare». Anche il suo compagno di squadra De Gea, reduce dalla papera sul tiro dal limite dell’area di Cristiano Ronaldo all’esordio, si è lamentato: dopo quell’errore (forse) si è capito anche perché. (...).
(corsera)