Napoli-Roma ora vale tutto: la notte dei carissimi nemici

03/03/2018 alle 14:51.
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LA REPUBBLICA (M. AZZI) - Si ritrovano su un campo di calcio dopo 110 giorni, ma stavolta da avversari e con un ruolo sicuramente meno marginale, rispetto a quello in cui furono relegati da Ventura con la maglia dell’Italia, durante il maledetto spareggio a San Siro con la Svezia dello scorso 13 novembre. Daniele  e Lorenzo Insigne, obbligati ad assistere dalla panchina al tracollo della Nazionale, finirono malinconicamente al centro della scena solo per un attimo: quando il ct mandò a scaldarsi il capitano della Roma, che tuttavia ebbe una reazione di stizza e manifestò platealmente il suo dissenso per quella scelta, incomprensibile non soltanto per lui. «Dobbiamo segnare: c’è bisogno di Insigne, non di me… » . Un gesto molto apprezzato dall’attaccante del , anche se non sortì alcun risultato concreto. Il rapporto tra i due, al di là della sconfitta, ne uscì però cementato. Meglio che niente, tutto sommato, visto che la vigorosa stretta di mano tra Insigne e  servirà almeno a stemperare le tensioni di stasera al San Paolo, dove la sfida tra  e Roma si giocherà ancora una volta in uno stadio blindato e tutto azzurro, con il settore Ospiti off limits per i residenti nel Lazio. La tragedia di Ciro Esposito è una ferita ancora aperta e le frange estreme delle due tifoserie continuano a lanciarsi a distanza messaggi poco rassicuranti, snobbando i buoni esempi che arrivano dai protagonisti. «La è monotona, spero che stavolta lo scudetto lo vincano gli azzurri» , ha detto in settimana Francesco , durante la cerimonia a Montecarlo dei Laureus Sports Awards. L’ex capitano giallorosso sarà ricevuto stasera in tribuna da Aurelio De Laurentiis, che non ha mai nascosto di stimarlo. Ci sarebbero insomma le premesse almeno per una tregua, a prescindere dall’importanza della posta in palio. Al San Paolo sono attesi in 45 mila e tira aria di festa, per il primato in classifica e il magic moment (10 successi di fila) degli azzurri in campionato. A scanso di equivoci, però, la Roma entrerà di nuovo allo stadio sotto scorta e da un varco secondario. Non si tratta di uno scontro diretto, a differenza delle passate stagioni. La squadra di Sarri ha staccato di ben 19 punti i rivali giallorossi, con cui di questi tempi duellava un anno fa per il secondo gradino del podio. Ma vincendo all’Olimpico lo scorso 4 marzo, con una doppietta di Mertens, gli azzurri riuscirono solo a tagliare fuori in modo definitivo  e compagni dalla volata per lo scudetto, senza riuscire a superarli al secondo posto. Tra i due litiganti, così, finì per godere solamente la . Il  (con Hamsik in dubbio per l’influenza e Milik in attesa di convocazione) farà di tutto perché la storia non si ripeta a parti invertite, stasera. Sarri ha due motivazioni in più: non ha mai superato la Roma al SanPaolo da quando guida gli azzurri e nella scorsa stagione fu fermato per due volte sul pari dal  di . Ma anche il tecnico dei giallorossi ha tanto da perdere, questa volta. Lo scudetto non è più affar suo, guai se fallirà anche la .