LA REPUBBLICA (M. PINCI) - La domanda che assilla Roma da una settimana è: “ Dzeko parte o resta?”. La risposta, per ora, è che Dzeko c’è. E certo ha un senso per questa storia che a segnare il pareggio per una Roma sull’orlo del naufragio sia stato proprio lui, al 91’, sfruttando l’invito di un ragazzino di 18 anni, Antonucci, a cui pochi minuti prima aveva tolto, per vanità o forse per foga, un gol fatto. Sbagliandolo. Dzeko c’è e ci sarà, forse, perché Londra da quando è entrata tra le sue prospettive, non è mai stata così lontana.È la Roma che latita. La partita con la Sampdoria era stata finora un asterisco sulla classifica dei giallorossi. Un jolly: c’era una classifica reale e una virtuale, in cui tutto era ancora possibile. Oggi la storia è una sola: quinta, un quarto posto lontano 2 punti, 5 il terzo. Perché la Roma s’è persa a due passi dal faro, colpita dalla Samp e da un rigore di Quagliarella, l’altro centravanti che non doveva esserci – per un affaticamento alla coscia – e invece ha costretto Di Francesco a fare i conti con la crisi più profonda dai tempi di Garcia. Era successo solo una volta negli ultimi 7 anni che la Roma steccasse 6 gare di fila, il francese lo pagò – qualche settimana dopo – lasciando la panchina a Spalletti. Da Genova, col Genoa, due mesi fa, a Genova, sono crollati i parametri vitali di una squadra che tira meno, crea meno occasioni, recupera meno palloni ed è diventata decisamente più fallosa: sarebbe anche peggio, se Caprari, cuore romanista, non l’avesse graziata. Invece il gol che la salva è il finale sognato dai romanisti alla vicenda Dzeko. Che si portava visibilmente addosso il trambusto di questi giorni: un’anima nera, frullato di voglia ed eccesso, di bisogno di soddisfazione e isteria, al punto da costringere Orsato ad avvisare allenatore e capitano che al centravanti sarebbe convenuto calmarsi per non finir fuori. La logica avrebbe imposto Schick, che a Genova è sbocciato. Ma Di Francesco ha voluto mandare un messaggio. Dzeko al Chelsea per ora ha detto no. Monchi ha annunciato che « le offerte non sono soddisfacenti » , nei fatti è stato il giocatore a frenare, dopo ore al telefono con la compagna Amra, e poi l’offerta economica del Chelsea non era così irrinunciabile. Conte ci riproverà da oggi, ma quando la palla è entrata l’attaccante ha avuto un sussulto. Doveva essere la prima del d.D., dopo Dzeko. Forse, sarà la prima di una nuova storia.
L’attimo di Dzeko, un gol per la Roma dal futuro incerto
25/01/2018 alle 13:54.