Di Francesco: «Dovevamo chiuderla prima»

29/10/2017 alle 13:19.
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IL TEMPO (E. MENGHI) - Papa Eusebio batte Federico 1-0: la si potrebbe leggere anche cosi la sfida in famiglia andata in scena ieri sera all’Olimpico, che ha confermato una Roma da «under», capace di tenere la porta inviolata per la terza gara consecutiva e di farsi bastare un gol per aggiudicarsi i tre punti. junior è stato una spina nel fianco: « mi ha detto che è un rompiscatole in campo», rivela il tecnico romanista a giochi fatti, ma nonostante una buona prestazione non ha ostacolato il percorso della squadra del padre. «Il con le grandi fa sempre bene e ci ha creato difficoltà nei tagli, ma la nostra linea difensiva si è mossa bene e abbiamo creato tanti presupposti per fare male davanti: non direi che è una vittoria sporca. Nulla nasce per caso, ma da alcuni concetti. Ci sono state difficoltà iniziali, come a scuola. Dal facile al difficile la squadra sta migliorando i suoi meccanismi in tutti i movimenti», è il commento di senior, che continua a cambiare gli interpreti ottenendo lo stesso risultato, il più importante: «C’è un obiettivo comune. Stanno cercando di portare avanti il mio pensiero, di lavorare con la palla. Dovevamo essere più cinici per andarla a chiudere, un po’ come col Crotone. Io cerco sempre di lavorare sul metodo, ma ultimamente ho lavorato molto sull’idea di blocco squadra, nell’attaccare tutti insieme. Lo schema del gol era quello dell’azione prima, che pensavo potesse riuscire un po’ meglio. Si fa sempre fatica a prendere i palloni spioventi sul secondo palo e ho voluto lavorarci».

  lo ha accontentato e con un sinistro magico (dedicato a Karsdorp con tanto di maglia numero 26 mostrata alle telecamere) ha festeggiato nel modo migliore il suo 25° compleanno 24 ore dopo aver spento le candeline: «Siamo stati concreti. C’è una mentalità diversa rispetto allo scorso anno: non si può vincere sempre 3-4 a zero. L’importante è creare gioco e non prendere gol. Sta crescendo la difesa e stiamo crescendo come squadra, siamo contenti».  dalla tribuna è stato «beccato» a dire: «Anche io li facevo così» e il  non può che incassare col sorriso: «È un gran complimento, mi fa piacere aver regalato una vittoria alla squadra». La corsa scudetto è viva: «Per ora rimaniamo agganciati e non perdiamo punti, sperando lo facciano gli altri. Pensiamo di partita in partita, nel calcio le cose cambiano rapidamente».
, a detta di Eusebio, «si è tenuto il gol per martedì», quando arriverà il Chelsea all’Olimpico: «Servono energie, ho fatto delle scelte per arrivare a questa gara con freschezza. Vogliamo mantenere viva la qualificazione e magari vincere: noi giochiamo per quello». Il futuro in  è tutto da scrivere, quello dei  sembra destinato a restare diviso: «Può venire alla Roma quando io vado via…». Della serie: di padre in figlio.