Pallotta: «Vendiamo troppi big? La Roma sarà più forte»

02/07/2017 alle 14:01.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - Uno dopo l’altro, prima  al Liverpool, poi  che va allo Zenit, inizialmente ceduto insieme a . Ma il rifiuto del greco ha poi costretto la Roma ad accettare la proposta del Chelsea per . Nel frattempo Monchi ha comprato Moreno, Karsdorp e Gonalons, riportato Pellegrini a Trigoria, ma a sentire l’umore del tifo giallorosso è come se finora avesse soltanto venduto. Due titolari in meno come e , a cui va aggiunto  più la riserva di lusso , fanno temere un ridimensionamento,proprio adesso che la distanza dalla sembrerebbe essersi assottigliata. Non sono questi, però, i programmi della Roma. Anzi. E dall’altra parte dell’Oceano  si sorprende di tanto scetticismo. Gli scriviamo, raccontando di quanto si dica nella Capitale a proposito delle prime mosse di mercato del club. Lui risponde basito: «Ma davvero – ci scrive il presidente – stanno dicendo che ci siamo indeboliti? Basterebbe ad esempio guardare i giocatori che abbiamo comprato fino ad oggi». Poi aggiunge convinto: «Non capisco perché i tifosi siano così sfiduciati, noi siamo sicuri di costruire una Roma più forte». Potrebbero sembrare parole di un alieno, ma le stesse cose le pensa chi lavora quotidianamente a Trigoria. E ovviamente conosce anche gli obiettivi di mercato ancora da scoprire. Certo, Monchi è stato costretto a smentire se stesso dopo aver detto in sala stampa che «non ci sono possibilità di una cessione di ». Oltre a: «Non siamo un supermercato, davanti Trigoria non c’è il cartello “si vende”, semmai “si vince”». Parole che ora i romanisti gli rinfacciano.

Ma quel giorno di inizio giugno Monchi non poteva sapere che , poi ceduto a 37 milioni più 3 di bonus garantiti allo Zenit, non si sarebbe presentato per le visite mediche organizzate a Villa Stuart dallo Zenit. , invece, non c’ha ripensato e ieri è diventato ufficialmente un giocatore del club russo, pagato 23 milioni più 4 di bonus. I soldi persi per la cessione di  la Roma li ha subito trovati:  è pronto a trasferirsi al Chelsea per 35 milioni più 4 di bonus, con visite mediche programmate a Londra a inizio settimana. Sommando a queste cifre i 50 milioni (premi inclusi) di  e i 10 milioni e mezzo ottenuti dal per Ricci (3 milioni),  (2.5 più percentuale sulla rivendita) e Frattesi (5 e diritto di riacquisto fissato a 10-15 milioni) ecco che Monchi ha messo insieme in un mese 126.5 milioni di euro di incassi. Perché tutta questa fretta? La risposta è semplice: problemi di bilancio. L’esercizio chiuso al 30 giugno, senza introiti , aveva bisogno di essere rimpolpato dalle plusvalenze e in tutto ne sono state realizzate per 84.7 milioni, anche se ora va capito quanti di questi soldi verranno contabilizzati nel bilancio appena terminato e quanti in quello aperto ieri.

Il paradosso di vendere tre pezzi pregiati dopo aver conquistato la , contro il solo  un’estate fa, quando era stato fallito l’accesso alla competizione più ricca, è dovuto sempre ai conti: l’anno scorso si poteva contare sulla cessione del gennaio 2016 di Gervinho, ad esempio. E sui soldi della . Adesso si riparte più o meno da zero, con la Uefa a monitorare ancora la Roma fino a giugno 2018, ma i margini di manovra sono più ampi. Oggi sbarca Gonalons che domani fa le visite, Monchi è già concentrato sui prossimi acquisti: in difesa il giovane Foyth e un terzino sinistro per sostituire il promesso sposo del  Mario Rui, due-tre innesti in attacco e un da acquistare qualora, com’è probabile, partirà Skorupski. Tornasse indietro ridirebbe le stesse cose davanti ai microfoni, perché in quel momento serviva usare certe parole, visto che  era tentato dall’ e la Roma non aveva alcuna intenzione di venderlo, potendo contare allora sulla partenza di  poi saltata per un imprevisto incalcolabile. Ora col greco va trattato il rinnovo, ma l’intenzione di cederlo è quantomeno rinviata all’anno prossimo. Ci sarà spazio anche per l’umorale greco nella Roma «più forte» che è convinto di costruire.