Eusebio ci mette la faccia

11/07/2017 alle 13:17.
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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Qua nessuno è fesso. Mette subito tutto in chiaro , chiamato alla prima intervista vera (a Sky) da romanista (a parte quelle di presentazione, troppo rapite dalle emozioni). L'ex tecnico del , per chi non lo avesse capito, non è venuto a Roma per adagiarsi, per dire di aver raggiunto il traguardo della sua vita, ovvero allenare in giallorosso ad ogni costo, anche se pieno, come qui a Pinzolo, di tanti ragazzini di belle speranze e di calciatori in esubero. No, nessun ridimensionamento. Lui chiede altro. Qui vuole costruire e possibilmente vincere. Questo ritiro gli serve, per allenarsi alla Roma e serve a Roma per capire chi è . Sa che il percorso è lungo e non sarà certo semplice arrivare al traguardo. Ci vuole applicazione (sua) e soldi (società). Perché la squadra, lo notano tutti e non è il mistero di Fatima, è incompleta. E per ora pure parecchio, al di là dei 10 nazionali vacanzieri. Per ora la padrona del mercato della Roma è stata la cessione eccellente: sono partiti due big come e , più che lo scorso anno si è ritagliato - per motivi vari - il posto da titolare nella parte finale della stagione. vuole che non si muova più nessuno e al momento mancano cinque elementi sicuri, cinque titolari.

GARANTE PER IL FUTURO - Perché , lo ha comunicato nell'ultima intervista, chiede due calciatori per ogni ruolo. Possibilmente di pari livello. Cinque, dicevamo e lui stesso ha ammesso: «un vice , un sostituto di e il suo vice, un esterno basso a sinistra e un centrale di difesa (possibilmente di piede sinistro, ndi)». Cinque titolari e, aggiungiamo noi, pure un vice . Dalla piantina firmata Eusebio, appare evidente che nella sua testa il Defrel della situazione viene considerato come alternativa a Edin e non a , anche se poi in quel ruolo lui stesso lo ha impiegato nel in più di un'occasione. ci mette la faccia, chiede. Fa da garante per il futuro, e per adesso si è a metà cammino. Vuole gli acquisti e lo dice chiaro ma senza affrettare i tempi. «Le cose vanno fatte in maniera ponderata. Più che la quantità bisogna guardare la qualità, cerco questo dalla mia società e faremo degli acquisti mirati e tante valutazioni sul mercato».

CONCORRENZA UGUALE STIMOLO - La concorrenza è un valore, è lo stimolo per un calciatore e rendersi utile sempre, senza mai appiattirsi. Ne parla facendo l'esempio di Gonalons-. «Saranno i due vertici bassi, si dovranno giocare il posto. Con Monchi stiamo cercando di avere ventidue titolari e provare a mantenere la competitività». Competitività nei singoli ruoli e specificità nei ruoli stessi, sono i due dogmi. Questo, ovvio, al di là delle emergenze clamorose. Vale anche per , spesso in passato chiamato a tappare i buchi: troppo terzino in passato, ora lo vorrebbe riportare a centrocampo o in attacco. Capirà quando ce lo avrà a disposizione. «Va aspettato senza fretta. Ale già si è lamentato per aver affrettato il rientro, adesso meglio attendere quindici giorni in più che quindici in meno». Soddisfatto sulla composizione del centrocampo, dell'arrivo di Lorenzo Pellegrini, ovviamente di Gonalons e di quelli che già ci sono, a partire proprio da , che non deve muoversi da Roma. «Ce lo teniamo stretto», dice. Per adesso la squadra parte in svantaggio, proprio perché ha cambiato troppo rispetto alle altre, specie il . Tutto sta nel sapere cosa si vuole e perseguirlo: così si colma il gap. «Io vorrei vincere il più possibile, cercare di arrivare a più obiettivi possibili. Ora non so dire dove potrà arrivare la Roma, pensiamo a prendere i giocatori che servono e ne riparleremo». Tutto chiaro.