E ce n'è pure per l'Inter. Pallotta punge Sabatini: "Faceva troppi scambi". E Walter: "E' confuso"

29/07/2017 alle 12:40.
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 da Boston ha lanciato missili pure verso la Milano che si è portata via il suo direttore sportivo e il suo allenatore. Il presidente costruisce un ritratto assai preciso del vicolo cieco in cui s’era andato a infilare a Roma. «Io lo amavo, però la stampa lo ha fatto impazzire – ha raccontato –. Lui pensava spesso ai media, voleva solo litigare con loro. Io andavo nel suo ufficio e dicevo “Luciano come va oggi?», poi uscivo. E lui andava da qualcuno a chiedere “cosa pensi che significhi?”». C’è il rancore di un presidente che s’è sentito sedotto e abbandonato per motivi che neppure lui, all'inizio dell’avventura, pensava potessero davvero esistere.

In fondo, non si pensava potessero esistere neppure dubbi su , almeno a leggere i numeri di una società che, all'arrivo del d.s. nel 2011, aveva un parco giocatori patrimonializzato per 34 milioni di euro, cifra che invece ora è cresciuta a oltre 200 milioni. Ecco perché appare un po’ ingeneroso quando dice: «Avevo perso molta fiducia in dopo i primi due anni. I primi due anni sono stati ottimi, ma avremmo dovuto costruire su quelli e invece lui continuava semplicemente a fare scambi».

Botta e risposta, non s’è fatto pregare e all’Ansa ha rilasciato queste dichiarazioni: «Nonostante la sfiducia che oggi lamenta ho quindi dovuto e voluto completare la campagna acquisti che per sua fortuna ha portato la mia squadra ad ottenere 87 punti in campionato e a garantire 120 milioni di introiti al 30 giugno, permettendogli di passare un’estate esaltante come si evince dai giudizi espressi su cose e persone».

(gasport)