Spalletti e il contratto in scadenza: “Allenare i bianconeri? Perché no”

08/01/2017 alle 15:54.
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LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Il primo paradosso del 2017 è che alle cinque di oggi pomeriggio la Roma potrebbe trovarsi a un punto appena dalla . Come non ci fosse stato il ko di Torino che aveva virtualmente chiuso il campionato. Per arrivarle vicino così le basterebbe battere il , che con la Roma ha una tradizione maledetta: ha perso le ultime quattro gare giocate, otto delle ultime nove. A tenere davvero aperto il campionato però è soprattutto una classifica realistica quanto gli scenari di Guerre Stellari, tra gare da recuperare (col Crotone) e posticipi serali che garantiscono alla due occasioni per allungare ancora. Eppure a Roma le feste le hanno passate, dall’ allenatore all’amministratore delegato, ripetendo una sola parola: vincere. Il primo però deve aver visto nei propositi del secondo una sorta di pressing psicologico. “Gandini mi ha mandato un messaggio chiaro, che la società s ‘aspetta di vincere perché c’ è tutto per farlo. Dobbiamo prenderne atto. Se non vinco devo lasciare il posto a qualcun altro“, ha detto ricordando le parole dell’ ad.  Non esattamente il modo più rassicurante d’ iniziare l’ anno che porterà a scadenza – il prossimo 30 giugno – il suo contratto. Soprattutto per un club che di tecnici ne ha cambiati cinque negli ultimi sei campionati, che l’ ultimo scudetto l’ha festeggiato 16 anni fa e che il trofeo più recente – la Coppa Italia 2008 – lo deve proprio all’allenatore di oggi. Con premesse del genere, nessuno scenario può essere escluso.

Nemmeno il più estremo: Roma aveva esaltato e poi processato Capello, che giurava di non essere interessato ad allenare la per poi trasferirsi lì meno di 4 mesi dopo. Ora non può brontolare se fa sfoggio di onestà e ammette: “La la allenerei come l’ o la : faccio il professionista e se continuo a fare questo lavoro vado da chi mi chiama“. Oggi inseguirà la vittoria 150 con la Roma, ma il mercato rischia di complicare la vita: “Io ne avrei fatto a meno. – ammette – Ma è partito con l’Egitto e è andato al Torino. Ci stiamo direzionando su Feghouli, ma serve aspettare. Il West Ham non è ancora convinto di cederlo (appuntamento tra domani e martedì), e noi non siamo in condizione di dire “prendo questo o quello”. Rimpiazziamo chi è partito, rafforzarsi è un’altra cosa“. Quello che hanno fatto le concorrenti: “Rincon piaceva pure a noi e per la è rinforzo vero, come Pavoletti per il “. Se non altro, penserà il tecnico della Roma, li hanno tolti al che comincia l’ anno con una maglia ispirata a De André ma senza due colonne in campo. Certo Juric non ne è contento: Noi siamo in emergenza e contro abbiamo una Roma che segna in ogni modo. Chi l’ avrebbe detto un anno fa, quando salì a bordo perché non mi piaceva l’ andazzo che aveva preso la Roma. Oggi invece può persino guardare alla , e sperare a fine partita di trovarla lontana un punto soltanto.