Il miglior romanista è contro: Spalletti fermato da Skorupski

31/10/2016 alle 13:20.
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LA REPUBBLICA (M. PINCI) - fissa come ipnotizzato il monitor su cui scorrono le immagini e scuote la testa: «Non si può...». Non si può pareggiare contro il peggior attacco d’Europa. Non si possono perdere punti in un weekend che poteva segnare l’aggancio in vetta. E invece. La è scappata via di nuovo, mentre la Roma è rimasta a guardarla, paralizzata dall’Empoli che non segna mai e la contagia, fermando il miglior attacco del campionato. «A volte la vittoria la corteggiamo, dobbiamo essere più allupati», sostiene dopo lo 0-0 in Toscana. Lo dice digrignando i denti, quasi rabbioso. Di restare senza gol non gli succedeva dal 18 settembre: era capitato a una trentina di chilometri da qui, a Firenze con la . Come se contro i suoi due amori sportivi — i viola e l’Empoli — il cuore del toscano si sciogliesse ammorbidendo pure quello dei suoi attaccanti. Certo casa sua non è generosa con lui, nonostante quel ragazzone di Montespertoli fino a una ventina di anni fa passasse i mercoledì a giocare in via Togliatti a tombola con gli anziani e coltivasse con la famiglia una terra di ulivi nella zona. Non lo salva nemmeno , che a ottobre aveva sempre segnato e qui invece s’imbambola dopo un minuto appena, quando gli cade in testa la palla che poteva cambiare tutto.

Il miglior romanista finisce allora per essere l’unico che gioca contro: Skorupski. Se la prossima estate, quando tornerà a Trigoria, dovesse trovarci , meglio che si prepari “a uno shampoo”. Perché sono state le sue manone a costringere , , persino al 92’ a mettersi le mani nei capelli anziché alzarle per festeggiare. Rovinando la serata all’allenatore, che però ci mette anche del suo: senza , ridisegna la Roma e s’inventa terzino sinistro di una difesa a tre o a quattro a seconda dei momenti, rinuncia a Non era in grande condizione»). A fine partita se la prende un po’ con tutti, pure con Fazio che fa tardi all’antidoping e rischia di fargli perdere il treno per Roma. Piccole dimostrazioni dell’umore nero che si porta a casa. Per i punti buttati via che allontanano l’idea dell’aggancio alla . Ma pure per l’ennesimo guaio fisico. Stavolta tocca a Palmieri: risentimento muscolare al polpaccio. Che entità, si vedrà. Forse oggi, quando un’ecografia dirà pure se s’è stirato davvero, come teme il medico romanista, oppure no. Certo che la questione inizia a farsi seria: a Empoli, escluso il terzo , aveva sette cambi. Praticamente la panchine di una volta. Far respirare qualcuno è impossibile, e dopodomani si parte già per Vienna.

Certo non basta questo come alibi per giustificare il pari di Empoli. Qualche motivo per recriminare pare avercelo invece Rigore su ? Per me non c’è, anche se ho tanti episodi su cui discutere quest’anno...»). La sintesi migliore finisce però per essere quella del solito , che festeggiava i 15 anni dal debutto: «Bastava che Skorupski ne parasse una di meno...».