“Noi giallorossi in lacrime per Totti”

22/04/2016 alle 13:57.
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LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Da quanto non capitava di emozionarsi allo stadio? Chiedetelo a quelle mille persone che nella curva vuota si lanciavano verso il campo dopo il 2-2 di , mentre lui solitario correva sotto di loro. La notte di ha commosso l’Italia, ha sciolto pure un iceberg come Zeman e ridotto in lacrime tifosi nei distinti e commentatori alla radio. Mentre lui, l’imperatore, resta saldamente aggrappato alla propria, straordinaria normalità: la sveglia presto per accompagnare il figlio Cristian a scuola, i giornali, l’allenamento, un caffè nel pomeriggio sotto casa, il pranzo da “Checco” vicino Trigoria dove trova volti amici. L’ha passata così la “sua” giornata , mentre il mondo del calcio si fermava per parlare di lui. Il tele-radio cronista Carlo Zampa, che ne racconta le gesta da vent’anni, è diventato la star del pomeriggio per quel pianto in cui è scoppiato al gol della vittoria urlando «Alla faccia vostra». «Ce l’avevo con i tifosi che lo criticano - dice - e se avesse sbagliato il rigore ne avremmo sentite tante. Invece ha messo la bolla papale sulla a cui ci aveva accompagnato . A fine partita ci siamo abbracciati con Francesco, m’ha ricordato l’abbraccio del giorno dello scudetto, davanti allo spogliatoio. Gli voglio bene come a un fratello».

Ma in lacrime s’era sciolto pure un tifoso, a quel gol. Troppo intenso il brivido, l’impatto con la leggenda. «Ho pianto al pensiero che Francesco era riuscito a ribaltare la gara, nonostante tutto quello che dicevano, in due minuti e con l’età che ha», raccontava ieri, all’Ansa, Alessio, il tifoso abbonato nei distinti sud e immortalato dalle telecamere mentre singhiozzava e filmava il momento con lo smartphone. Immagine che ha emozionato pure , che l’ha invitato ieri a Trigoria per regalargli una maglia. E commossa ha giurato di sentirsi pure Rosella Sensi. Oggi si sente messo in discussione, lo hanno chiamato “pigro”, ora quasi accantonato. Con lei era diverso, lo ricorda la ex presidente stessa: «È un fratello, e nei momenti in cui siamo stati in difficoltà lui è rimasto vicino alla società e ai tifosi». Lo dice quasi a dettare il sospetto che non tutti siano stati vicino a lui, ora. E in effetti tra i romanisti c’è chi ha provato emozioni opposte: niente lacrime, quasi rabbia: «È peggio del 26 maggio, m’hanno tolto il piacere di esultare a un gol di », l’epigrafe da social. Che nasconde il dolore per un caso che, lacrime a parte, impone comunque uno sconfitto.