IL MESSAGGERO (P. TINA) - «Sono un giocatore corretto». Gonzalo Higuain si è difeso così davanti alla corte d'Appello Sportiva. «Lo dice la mia carriera: prima di Udine, ho rimediato in 430 gare una sola espulsione per doppia ammonizione quando ero al Real Madrid». Il ricorso del Napoli, però, è stato solo parzialmente accolto e, come ampiamente previsto, la squalifica del bomber argentino è stata ridotta di una giornata. Obiettivo minimo raggiunto, dunque: Sarri ritrova mister 30 gol per il big match dell'Olimpico contro la Roma, in programma lunedì 25 aprile. Il club azzurro si aspettava di più. «Siamo profondamente delusi, è mancato il coraggio per fare giustizia, si è persa un’occasione per dare credibilità all’intero sistema», il comunicato della società.
SOCIETÀ DELUSA Il Pipita si allenerà stamattina a Castel Volturno per mantenere alto il livello di forma. Il resto del gruppo, invece, è volato a Milano per il big match di stasera contro l'Inter. La vigilia della gara è stata risucchiata dal clamore relativo al ricorso del Pipita e così Sarri ha scelto un approccio improntato al lavoro. Niente conferenza stampa e nessun riferimento alla lite con Mancini dello scorso 19 gennaio che lo accusò di averlo apostrofato con insulti omofobi. Il caso, a distanza di tre mesi, è chiuso e l'ultima parola sarà sancita prima del calcio d'inizio con la stretta di mano annunciata proprio dal Mancio. Poi sarà sfida vera. Il Napoli ha un'occasione ghiotta: un risultato positivo a San Siro rappresenterebbe di fatto un altro passo importante verso il secondo posto, obiettivo da blindare quanto prima perché vale la qualificazione diretta in Champions, una vetrina luccicante per i campioni, Higuain su tutti, che contro l'Inter farà il tifo per Gabbiadini, alla ricerca della seconda prodezza consecutiva dopo il gol al Verona.
