Roma, difesa in cantiere

11/02/2016 alle 13:25.
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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Un po’ a tre, un po’ a quattro. Cambiano gli uomini, ma non la filosofia: la squadra deve saper modificare in corsa il suo assetto, a seconda delle proprie esigenze e tenendo conto dell’avversario, cioè del modo in cui ti viene da attaccare. Una fase di sperimentazione che, in cinque partite con in panchina, la Roma ha subito quattro gol. Solo una volta, contro il , non ha visto gonfiarsi la rete. Il dato costante è l’aver subìto quasi sempre il ritorno degli avversari nella ripresa, ma questo non dipende (solo) dallo schieramento del terzetto o quartetto difensivo ma a una serie di fattori che toccano l’aspetto fisico e psicologico. in cinque partite ha dovuto cambiare spesso gli uomini, capendo che: 1) in questo momento non entra nelle rotazioni, ha giocato la sua prima contro il Verona e poi è sparito. 2) Nessuno dei suoi difensori a disposizione è un vero centrale (di una difesa a tre) in quanto impostatore di gioco, tanto è che in quel ruolo ci piazza e quando non c’è spesso si torna a quattro, con e . Un giochino, come direbbe , che gli consente di tamponare certe mancanze contingenti. 3) , elogiato per lo spirito di sacrificio dopo il , è stato utilizzato in uno spezzone ma non come centrale. Un po’ quello che faceva . Quindi, ancora non c’è un assetto dei titolari, non esiste una formula di gioco ben precisa. Esiste un’idea. in cinque partite ha cambiato quasi sempre gli uomini, sia se è scesi in campo a tre sia con i quattro. Unica non variante è , sempre titolare.

I PRECEDENTI - Prima partita, Roma-Verona. Era l’avvio spallettiano, come detto, c’è stato l’esperimento , al quale si è aggiunto un altro esperimento, , centrale di destra, buono per allargare la difesa e farla diventare da terzetto a quartetto. Cosa che, in seguito, farà Zukanovic ma dall’altro lato del campo, cioè a sinistra. Contro il Verona, i tre erano e , con alto a sinistra, dove ora gioca . Non c’era , che oggi appare il difensore più in forma, diventato un vero e proprio idolo dei tifosi. Con il Verona è entrato al posto di e ha chiuso il match come centrale di sinistra. A Torino con la , altro cambio. , che col Verona ha fatto la mezz’ala, si abbassa al centro, a destra, a sinistra, gli esterni sono e . Schieramento a cinque, in pratica. Con il , altra modifica: dirottato sulla fascia destra, i tre centrali sono , e Zukanovic ( al suo posto a un quarto d’ora dalla fine). In più, alto a sinistra, c’è . Con il manca e si torna a giocare prevalentemente a quattro, con a destra, e in mezzo e Zukanovic a sinistra. Oltre al greco (squalificato) manca pure , così come con il Frosinon (nel finale Palmieri e , mentre esce per infortunio). Infine con la Sampdoria si ritorna ai quattro (perché manca ) e ai tre, a seconda dei momenti di gioco, parte a destra e Zukanovic a sinistra ( inizialmente è in panchina), e sono i due centrali.

VERSO IL CARPI - Domani dovrà ancora - a meno di miracoli - fare a meno di , e in più è acciaccato (ha preso una botta alla caviglia in allenamento, da valutare oggi). Il tedesco dovrebbe farcela e in questo caso torniamo a immaginare una Roma che ripartirà dai quattro dietro, con (o , e non stanno bene), , e Zukanovic (o ). In caso di assenza del tedesco, a maggior ragione rivedremo il quartetto in difesa, ma con (o ), , Zukanovic) e . E la rotazione continua.