Spalletti: "Roma, ora vinci"

30/01/2016 alle 14:12.
22spalletti-conferenza-stampa-presentazione-16-01-2016

IL TEMPO (E. MENGHI) - Come una finale, per non fare una brutta fine. Trasformare il derby con il penultimo in classifica in una sfida da tutto o niente è il tentativo di Spalletti di rianimare una Roma disincantata e in emergenza. Non ci sono più i sogni di gloria di inizio anno, quando il primo confronto con i ciociari sembrava una passeggiata di salute dopo aver mandato un messaggio al campionato battendo la . Adesso resta una stagione da salvare con l’obiettivo minimo del terzo posto e tornare subito al successo è l’unica cura possibile. Per questo motivo, il tecnico toscano si sta preoccupando di «gestire la Roma, non un singolo giocatore», pure se quel qualcuno è l’«infreddolito» : «Gioca chi mi dà più garanzie ed è più pronto. Dobbiamo vincere a tutti i costi e non sarà facile, perché il momento della squadra non è il massimo. Deve essere come una finale per noi». Più del capitano, quindi, nonostante le difficoltà del bosniaco nel ritrovare il feeling con la porta: «Edin ha delle qualità, si deve sbloccare facendo due movimenti giusti e ritrovando la fiducia». El Shaarawy, invece, «sente la porta» e nonostante i pochi allenamenti potrebbe debuttare dal 1’ perché la rifinitura ha riempito l’infermeria: i forfait di e scoprono le fasce.

Gli infortuni sono stati una maledizione anche quest’anno per la Roma (a livello di preparazione qualcosa da rivedere c’è stato: «I loro programmi vanno abbinati al mio lavoro sul campo»), è stato penalizzato dal lungo stop e Spalletti lo scuote: «Ora deve ritrovare lo spunto. C’è una paura generale nel tentare la giocata, invece bisogna azzardare di più. Dobbiamo avere lo stesso coraggio della . Attualmente siamo al di sotto delle nostre qualità, c'è da mettere sul piatto molto di più individualmente». Mentre «continua a monitorare Perotti, perché là davanti ci serve un altro giocatore», Spalletti accoglie Zukanovic, «uno che sa fare il suo mestiere, ma è un po’ lento. Certo, per andare a creare una squadra che deve lottare per vincere titoli importanti si fa magari un altro tipo di ragionamento, ma questo mercato è così e bisogna saper montare sopra al momento che passa, altrimenti si resta a piedi». Rinforzarsi come si può, riparare e non ricostruire da capo. L’importante è non buttare nella mischia elementi che non ci vogliono stare, come Gervinhovoleva andare via, mentre El Shaarawy voleva venire a tutti i costi: è chiaro chi serva di più alla Roma») e Doumbia, che «ha qualche problema a giocare in questa squadra e non possiamo fare casino».

Troppe le situazioni ambientali da gestire in uno spogliatoio che, come tramandano gli ex e per stessa ammissione di Spalletti, non segue le regole: «Qui non esistono i dogmi, bisogna scansare i treni che ti arrivano dritti addosso». Le critiche in due tornate del solito Zeman senza peli sulla lingua proprio sul tema ambiente e sulla gestione di hanno fatto «rabbrividire» l’allenatore giallorosso, che ha replicato: «Siamo amici e l’ho sentito pochi minuti prima che dicesse quelle cose. Poteva dirmele al telefono. Comunque quando allenerà lui la Roma vedremo come la gestirà». In serata la controreplica del boemo: «È vero che ci siamo sentiti ma non abbiamo parlato di ». Intanto Spalletti ha ancora molto da dimostrare sulla panchina giallorossa e con il cerca la prima vittoria del suo secondo corso: «Mi aspetto qualcosa di meglio di quello che abbiamo visto finora. Dobbiamo avere equilibrio ed essere più sbarazzini. Dovremmo azzerare tutto e tirare le somme a fine anno». Sperando che il finale non sia troppo amaro.