Squadra di narcisi, servono un grande tecnico e un leader

26/11/2015 alle 17:02.
barcellona-roma-garcia

La Roma ha due problemi reali. Il primo, il più importante, non è la difesa intesa come individui che formano un reparto, ma l’intera fase difensiva, intesa cioè come squadra che copre il proprio territorio quando gli altri hanno il pallone. La qualità di alcuni difensori ( su tutti, ma anche , , lo stesso in quel ruolo) è poco più che normale, ma la squadra lascia spesso solo il suo reparto, non è adatta a sorreggerlo. Il centrocampo è perfetto sulla carta, quasi mai sul campo. È ottimo per fare pressione in avanti e tenere il pallone, ma è sbagliato quando l’azione si rovescia. ha tutto per il calcio fuorché il movimento. È statico, copre poco campo, ha bisogno di avere altri compagni accanto. è un campione che sta perfino crescendo, giocasse nel diventerebbe il migliore. (...)

In Italia ha tanta qualità da poter spesso dimenticare il suo limite. Segna molto. Questo però porta direttamente al secondo problema della squadra, la sua mentalità ballerina. La Roma ha un’alta concezione di sé, allargata dalle voglie dell’ambiente e dal dovere di vincere in fretta. Questo la mette spiritualmente in vantaggio su tutti tranne quelli che giocano altrettanto bene. (...). Non sono un caso i punteggi tennistici, anche improvvisi e non definitivi come a Borisov: rappresentano l’abbandono normale dei narcisisti. Qui ci vorrebbe un grande allenatore, ma è narcisista almeno quanto la squadra. È cosciente dei limiti, altrimenti non cercherebbe sempre nuovi mediani, ma non li sa curare. Ha esaurito la sua differenza, mi sembra che anche la squadra avverta questa mancanza. Servono leader, serve certamente . Servirebbe però anche un allenatore o molto riflessivo o molto duro. è nel mezzo. Ed è là che la Roma, tra i suoi incredibili eccessi, per adesso resta.

(corsera - M. Sconcerti)