La Roma vede la viola

18/10/2015 alle 14:27.
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IL MESSAGGERO (U. TRANI) -  La Roma passa la notte al secondo posto: è l'effetto del terzo successo di fila in campionato. Il 3 a 1 contro l'Empoli, nell’Olimpico dimezzato e spesso silenzioso, spinge in alto i giallorossi e sintetizza i pregi e i difetti di questo gruppo. L'attacco, pure senza , rappresenta il top, 12 gol nelle ultime 3 gare (20 in 8), la difesa rimane invece vulnerabile. Ma ha ormai capito come gestire l'organico da vertice. La squadra è più quadrata. E a renderla efficace ci pensano i singoli: e i contropiedisti e Gervinho.

AL MINIMO Il campionato ha avuto la priorità sulla , almeno a pesare la strategia scelta dell'allenatore francese. Che evita la rotazione scellerata vista contro il Sassuolo quando cambiò 6 giocatori. In questo caso solo 1, prendendo come riferimento l'ultima gara di Palermo. In difesa torna dopo 56 giorni, avanza a centrocampo dove esce inizialmente . Anche il sistema di gioco è lo stesso della trasferta in Sicilia: 4-4-1-1. Il centravanti è Gervinho con che gli parte alle spalle. Sui lati, a centrocampo, ancora e Iago , in mezzo il doppio regista, con accanto a , dietro la linea a quattro con a destra e a sinistra, al centro con . Anche se è la formazione numero 10, sempre diversa dall’inizio della stagione, prova a insistere sugli stessi uomini. E con l'assetto al momento il più affidabile: il 4-4-1-1 garantisce equilibrio e ordine. In fase offensiva somiglia tanto al 4-2-4. Più che fare la partita, la Roma sfrutta le ripartenze. L'Empoli di Giampaolo, privo del talento Saponara, è tanto simile a quello di Sarri. Con il 4-3-1-2 va a pressare altissimo con 3 uomini: le punte Maccarone e Pucciarelli, più il trequartista Krunic, vanno a infastidire i portatori di palla giallorossi. Meglio mettersi a specchio: prima dell'intervallo, Iago trequartista e a centrocampo.

PREMIO QUALITA' Mezz'ora decente della Roma, con un paio di chance sprecate da Gervinho, non basta al pubblico che fischia alla fine del primo tempo. L'Empoli controlla senza fatica, perché l'assetto giallorosso fa stare tranquillo , ma il ritmo è troppo basso per creare occasioni. La differenza, alla lunga, sta nelle individualità. Maccarone, Pucciarelli e Krunic non trovano mai la giocata decisiva. , invece, sfrutta la prima che gli capita. è steso dall'ex (applausi meritati quando esce) e lo specialista, 3˚ gol su punizione dei 4 realizzati in questo torneo, indirizza il match dopo meno di un'ora. In campo è appena entrato al posto di Iago . festeggia subito le sue 500 presenze segnando di testa (12˚ marcatore stagionale). Finalmente da corner. Battuto da che diventa trequartista, dopo l'ingresso di , nel 4-3-1-2 con cui la Roma chiude e vince la gara. Prima del tris di , su contropiede ben gestito da Gervinho, per . L'attacco giallorosso si conferma il migliore del torneo: 20 gol. Buchel, rasoiata di sinistro, fa centro e la Roma continua a prendere gol. In 10 partite, solo a non ne ha subiti. In campionato sono già 10 in 8, 6 in più della scorsa stagione (e 9 in più di 2 anni fa). E' lì che bisogna lavorare. A prescindere dagli interpreti e da moduli.