Totti scopre la ruggine. L’esordio non convince e la Roma lo accantona

14/09/2015 alle 13:42.
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GASPORT (M. CECCHINI) - I desideri troppo coltivati, a volte, partoriscono delusioni. Per tutta l’estate i tifosi della Roma avevano sognato l’incastro magico sull’asse -, poi è arrivata la sfida contro il e tante certezze si sono annacquate in un successo scacciapensieri. Insomma, almeno mercoledì prossimo contro il , la coppia scoppia perché – dopo i primi due match visti dalla panchina – l’esordio stagionale del numero dieci non è stato spumeggiante. E così sceglierà di puntare sul bosniaco, probabilmente affiancato da e Iago

PANCHINA FREDDA - Vedendo il caso , viene fatto di pensare che le panchine abbiano effetti diversi nella testa dei campioni. Certo, se il calcio vive anche di sfide a singolar tenzone, pensare che la copertina dell’esordio in dei giallorossi non avrà il classico - fa pensare con un pizzico di malinconia che gli anni sono inesorabili per tutti. Intendiamoci, il capitano della Roma sa che la sua stagione quest’anno sia all’insegna della sua gestione più completa, anche perché il 27 settembre compirà 39 anni. Domenica, però, il numero dieci è apparso arrugginito in un che non gli offriva molte soluzioni, senza contare che al fianco aveva un Gervinho totalmente fuori contesto e uno stranamente impreciso sotto porta.

PARLA AL GRUPPO - Non è un caso che nella ripresa, quando con l’ingresso di la Roma è tornata al , è tornato ad esprimersi a livelli migliori. «Non bisogna preoccuparsi, per ora hanno lavorato poco insieme. Col passare delle settimane la loro intesa migliorerà di sicuro». Probabile, anche se le ambizioni di questa squadra non consentono a nessuno di restare indietro. Per questo ieri ha parlato alla squadra, insistendo proprio su questi concetti: «Non facciamoci abbattere dalle critiche e continuiamo a crescere. Contro il dobbiamo restare umili, ma senza avere paura».

ARMA TATTICA - Di sicuro avere in panchina può essere un’arma tattica decisiva. Certo, la gestione dovrà essere la migliore possibile perché farlo giocare troppo come è successo lo scorso anno non è conveniente (36 le partite disputate in tutte le manifestazioni) nonostante i gol (10 complessivi: capocannoniere della squadra), ma anche lasciarlo per troppo tempo fuori dalle rotazioni gli potrebbe far perdere il ritmo partita, tant’è che a i palloni persi da lui sono stati venti. Ma non fa drammi, tant’è vero che le sue parole sono state chiare: «Vittoria ottima per la classifica. Dobbiamo raccogliere più punti possibile in questa prima fase del campionato».
L’UNICO -  Adesso però è già ora di e fa un certo effetto ricordare una frase che ci disse nel marzo 2013. «L’unico giocatore di cui non riuscirei a ripetere le giocate è solo ». Ma siamo sicuro che due anni siano poi un lasso di tempo così grande che non permetta neppure di sognare?