Pochi sì, buoni forse. Iturbe e Vainqueur salgono sulla Roma

28/09/2015 alle 14:24.
roma-carpi-vainqueur

GASPORT (D. STOPPINI) - Metti Juan e William a Minsk. Due che fino a un mese fa a tutto pensavano tranne che alla Bielorussia, alla , alla Roma. Due che l’uno dell’altro si e no conoscevano l’esistenza. Due che neppure l’avrebbero dovuta giocare, una partita così. Perché aspettava una telefonata da Trigoria da fine luglio, poi effettivamente arrivata solo dopo il precipitare della questione . E perché l’altro, , oggi avrebbe goduto di un giorno di riposo al con Gasperini, dopo aver battuto il Milan. No, cambio. e , primedonne e controfigure, quantomeno attori principali in una trasferta che Rudi immaginava sì complicata, forse non fino a questo punto. Perché gli infortuni hanno riempito i lettini di Trigoria: posti liberi sull’aereo che decolla oggi da Fiumicino. E posti liberi pure in campo. E chance che si sprecano. Chance da sfruttare, perché il treno è di quelli veloci.

QUI JUAN - Già, perché bisogna andare a cercare in Bielorussia la strada . Non il più agevole dei viaggi. Non la migliore delle formazioni. Però è qui che si misura la Roma. È ora che mancano i titolari che si capisce davvero se la rosa a disposizione di è al livello top. ha fin qui passato il tempo a graffiare entrando a partita in corso, ma pure a tirare calci per qualche sostituzione. Il Carpi è la via di mezzo, è la delusione in un match già deciso. Ma ora i centravanti sono finiti. e se la vedranno in tv, la . Al freddo (neppure troppo, previsti 8 gradi domani sera) c’è , che da centravanti — l’ha detto pure — ha fatto vedere le cose migliori alla Roma. oMinsk domani, Palermo domenica: la coperta è corta, serve velocità di gambe e di pensiero. centravanti è un gol nel derby di fine maggio, movimento ad anticipare il difensore e qualche unghia in meno divorata dal nervosism. Ce n’è abbastanza, ora, per dimostrare qualcosa. Per metterci qualcosa di suo. Per convincere che sì, si sta sbagliando lui. Per farlo in una partita, perché negli allenamenti di Trigoria non ci è mai riuscito.

QUI WILLIAM -  E fino a sabato, non c’era riuscito neppure . «Non ha praticamente fatto la preparazione, ma ora è cresciuto», ha spegato del connazionale. Il k.o. di , il sempre più difensore: ecco i due ingredienti che spalancano le porte di Roma a un centrocampista che fino a poche ore fa era giusto un cognome beneaugurante. Ora s’è fatto carne, s’è fatto vivo. Lotta con la Roma, lotta e debutta: prima in campionato, domani in , lui che fin qui ha ascoltato giusto l’inno dell’Europa League. Cambio di passo, gli toccherà sciogliersi proprio come ha fatto nel corso del match contro il Carpi: partenza timida, poi fiducia e contrasti, fiducia e tiri, fiducia e iniziative. Gli tocca un’eredità pesante, perché quando lo guardi pensi a quello che sarebbe potuto essere con e invece no. Ma sarà bene guardare avanti. Borisov, Palermo e chissà quanto altro tempo ancora: la vita è adesso.