Roma, così è impossibile difendersi. Sul mercato gli errori di sempre

24/08/2015 alle 13:52.
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CORSERA (L. VALDISERRI) - Commentando il mercato di riparazione del campionato scorso, con la Roma a un solo punto dalla il 6 gennaio e a -17 a fine maggio, disse che era stato sbagliato il «timing» degli acquisti. Il d.s. continua a pensare, non a torto, che Seydou Doumbia non era un «bidone» ma un giocatore che non andava comprato in quel momento, reduce dalla Coppa d’Africa e, parole di , «da ri-atletizzare».  Solo chi non fa nulla non sbaglia mai. La differenza, però, la fa chi impara dai propri errori e li corregge. E questo non è avvenuto nel mercato della Roma 2015-16, che si è presentata a Verona con una difesa improponibile. Il primo prezzo da pagare sono due punti lasciati sul campo di una squadra che ha un monte ingaggi pari a un quinto di quello della Roma.

La Roma, a Verona, si è presentata così: 1) un , bravo, all’esordio nel campionato italiano, con pochissimi allenamenti insieme ai compagni di reparto (); 2) un esterno di centrocampo e/o attacco, messo sempre in croce in fase difensiva e utile solo quando poteva giocare nella metà campo avversaria (); 3) un marcatore tosto e veloce ma ruvido, chiamato troppo spesso a giocare la palla con mezzi tecnici limitati (); 4) un centrale non ancora recuperato al 100% per la serie A, come ha ammesso nel dopo gara, in difficoltà ogni volta che veniva chiamato in causa (); 5) un onesto di riserva spostato a sinistra (). In panchina: e . In infermeria , che colleghi esperti di Bundesliga descrivono come un nero, e , che dopo il Mondiale non ha quasi più giocato. A casa Cole, la cui rescissione di contratto è ancora un miraggio.

Basteranno dieci giorni di mercato per portare almeno e un altro centrale? Contro la di Mandzukic, Dybala e Cuadrado chi giocherà? Quanto è alto il rischio di una partenza con handicap in un ambiente già surriscaldato (vedi la reazione di dopo la sostituzione)?  Detto questo sulla difesa, resta inspiegabile l’ultimo cambio di , quando ha fatto entrare per Gervinho, mentre e intristivano in panchina. Partita con e due attaccanti puri ( e Gervinho), la Roma ha chiuso con un contropiedista allergico al gol () e una punta di raccordo (). Come se, anziché sull’1-1, fosse in vantaggio per 2-1.