Dzeko guarda Doumbia e Destro. Sabatini deve stringere col City

22/07/2015 alle 13:34.
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GASPORT (A. PUGLIESE) - Si sono abbracciati prima della partita e dopo, senza potersi invece incrociare in campo. Già, perché se in 64 minuti ha regalato colpi, assist e un gol da applausi (sassata di da 25 metri), il suo amico la partita se l’è vista tutta dalla panchina, fianco a fianco con Jovetic. Gli era già successo sabato con il Melbourne Heart, ieri ha fatto il bis. Ma nulla di strano, quando in ballo ci sono tanti milioni di euro e una trattativa ben avviata, ci sta che il giocatore venga «preservato». «Ho parlato con Edin della Roma, il club gli piace — dice — Ci aiuterebbe tantissimo, vedremo cosa succederà nei prossimi giorni».

EDIN SPETTATORE Certo, davanti c’era la Roma, la squadra con cui da un bel po’ ha trovato un’intesa per il futuro (quadriennale a 4,5 milioni di euro più bonus) e magari ci avrebbe tenuto a giocarla questa gara. Ed invece Pellegrini gli ha preferito come terminale offensivo prima l’atteso Sterling (sgusciante in mille occasioni, al di là del gol dell’1-0), poi l’interessantissimo Iheanacho ed infine Unal. «Non parlo di , come di nessun giocatore su cui ci sono voci di mercato», ha detto il tecnico del . Praticamente la conferma di una trattativa in attesa della fumata bianca. Già, perché il problema è qui, quei 10 milioni tra offerta e domanda (18 contro 28) che il d.s. conta di abbassare con il passare del tempo. Il problema, però, è se in questo lento scorrere del tempo qualcuno deciderà di infilarsi nella trattativa, approfittando dei temporeggiamenti giallorossi. L’, per esempio, che ha solo Giroud nel ruolo.

IMPORTANZA TATTICA Che poi la Roma abbia un bisogno disperato di un centravanti che segni lo si è visto anche ieri. ha provato a regalare fantasia all’attacco, ma inevitabilmente è un altro tipo di giocatore. Le prestazioni di e Doumbia, poi, hanno invece sottolineato come l’attacco della Roma manchi di un vero riferimento offensivo, di quelli che fanno la differenza non solo con i gol (pennellata di su punizione per il 2-2) e la qualità, ma anche con la prestanza fisica. Già, perché prendere per la Roma vorrebbe dire portare a casa un uomo capace di far giocare bene anche chi gli gira intorno. Perché la punta bosniaca sa fa salire la squadra e farla respirare nei momenti di difficoltà e di pressione avversaria, uno che sa giocare bene di sponda, sa mandare dentro la seconda punta come dialogare bene nello stretto con l’esterno d’attacco. Tutte cose che a attualmente mancano da matti e che e Doumbia — per motivi diversi — non sono in grado di garantirgli. Ed allora che si sbrighi a chiudere, prima che qualcun altro piombi davvero su .

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