Di Mariano, rifiutò i biancocelesti quand'era piccolo. Ora si punta su di lui per sfatare il tabù

12/06/2015 alle 14:20.
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GASPORT (F. ODDI) - Alberto , dopo la vittoria con lo Spezia, ha subito ringraziato capitan Jacopo Ferri («Per noi è importante, anche se sta fuori») ma era un ringraziamento che sapeva di benservito: ha una rosa piena di esterni d'attacco, tale da potersi permettere di tenere fuori uno col talento di Francesco Di Mariano. Ma oggi l’attaccante arrivato due estati fa dal Lecce giocherà dal primo minuto, per scelta tecnica, nella partita più importante della stagione: per la finale scudetto in palio e per tutto quello che rappresenta la Lazio per la Roma in questi anni di derby persi. Contro lo Spezia ha giocato – e bene – , oggi toccherà di nuovo a Di Mariano, che aveva saltato l’esordio nella Final Eight per una febbre (smaltita) che gli aveva fatto perdere un po' di allenamenti.

VECCHIA CONOSCENZA Alla Lazio Di Mariano ha già segnato lo scorso anno, al primo derby, importante perché entrambe le squadre erano a punteggio pieno dopo 5 giornate: la Roma giocava in casa, andò in vantaggio col siciliano, che trasformò un rigore prima di lasciare il posto a Verde, la Lazio ribaltò e vinse 2-1. Ma i biancocelesti non lo hanno certo scoperto quel giorno, lo seguivano da quando dava spettacolo coi Giovanissimi del Ribolla: lo portarono a Roma per un provino, superato senza problemi. Fu il ragazzo, corteggiato da mezza Italia, a rifiutare. Pochi mesi dopo firmò per il Lecce, che dopo tre anni e il debutto in Prima Divisione lo ha ceduto alla Roma.
FUTURO DA SCRIVERE Preso minorenne, firmò un triennale: tra un anno va in scadenza, ma per il rinnovo non ci saranno problemi. Se ne parlerà dopo le finali scudetto. Che poteva non giocare: il Latina, che in estate aveva già preso in prestito Viviani e Pettinari, a gennaio voleva anche lui, la Roma era in corsa per la Youth League, e non lo ha mandato. Con tutto che quest’anno non è stato titolare fisso: appena arrivato fu convocato e portato in panchina da , poi il suo rendimento è calato, tanto da fargli perdere il posto anche in Primavera: nella prima stagione a Verde aveva lasciato le briciole, poi il fantasista napoletano gli ha tolto il posto, restituendolo quando è salito in prima squadra. E stavolta Di Mariano non si è lasciato scappare l'occasione, chiudendo la regular season con 16 partite e 7 gol. Sono coetanei e molto amici lui e Verde, dividono con altri compagni un piccolo appartamento fuori Trigoria, in due campionati non sono mai partiti dal primo minuto. Ma quando è successo, in Youth League, hanno dato spettacolo.