"Rudi bugiardo". "E tu rosicone". Pioli-Garcia, veleno in diretta

26/05/2015 alle 14:23.
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GASPORT (S. CIERI/D. STOPPINI) - Cento anni in due, tondi tondi. Non abbastanza, evidentemente, per gestire l’adrenalina post derby ed evitare sceneggiate pubbliche. Metti e Stefano Pioli casualmente uno di fronte all’altro, nella scalinata che dagli spogliatoi porta alla sala stampa dell’Olimpico. Gli sguardi si incrociano, il duello rusticano è già in onda in tv da un bel po’, a suon di botta e risposta. L’oggetto? Le parole della vigilia di , che fanno dire a Pioli «gli stranieri diventano peggio di noi» e al francese «quelle frasi fanno parte dello show, servivano solo a destabilizzare la Lazio». Carichi a pallettoni, i due. E la scintilla innesca presto l’incendio. Pioli, finita la conferenza, si rivolge a : «Sei un bugiardo, tu che parli di piagnoni...». a quel punto alza lo sguardo e replica: «Ma stai zitto, non sai perdere, sei un rosicone». L’ultima parola è ancora di Pioli: «Parla di questa partita, non parlare di altro». passa oltre, prima di prendere lui il microfono.

Pure a fine partita E in sala stampa, pubblicamente, sceglie di usare l’ironia per pizzicare il collega: «Le mie parole facevano parte della strategia - dice il francese - erano un modo per destabilizzare l’avversario, evidentemente risultato vincente. Pioli lo sa bene. Lui è un grande allenatore: non so se terminerà il campionato terzo o quarto in classifica, ma di sicuro gli faccio i complimenti». Forse non erano complimenti quelli che ha fatto al fischio finale alla panchina della Lazio. Perché l’altra scenetta da raccontare è quella del tecnico francese che esulta vistosamente davanti agli avversari, a fine partita. Pioli passa oltre e scende negli spogliatoi, dalla panchina laziale qualcuno risponde in maniera veemente all’allenatore francese. Sul perché dell’esultanza di , ecco la ricostruzione: il tecnico francese ha protestato a lungo con il quarto uomo per la direzione arbitrale, cosa che a Pioli non è piaciuta. «Smettila», avrebbe urlato il tecnico della Lazio, mentre dalla panchina sarebbero partite frasi più forti. Forti, in ogni caso, sono pure le parole che Pioli ha scelto per puntare il dito contro : «Io non parlo mai degli altri o di gare che non mi riguardano personalmente - dice il biancoceleste - è stato poco corretto professionalmente. Ero contento dell’arrivo di allenatori stranieri. Pensavo ci fosse da imparare, devo però constatare che questi dopo un po’ che stanno qua diventano peggio di noi e non è bello. Non c’era bisogno di dire che siamo dei “piagnoni”».

L’altro Stefano E poi c’è la partita da analizzare. Pioli ha un rammarico legato al gol di Yanga-Mbiwa. «Non si può subire una rete da palla inattiva. La differenza tra noi e la Roma è tutta lì. Il pareggio ci avrebbe consentito di tagliare il traguardo : l’1-1 lo avremmo meritato. Ma la Roma non ha rubato nulla». Certo, i rimpianti laziali sono anche altri. «L’occasione di Klose all’inizio? Sì, andava sfruttata meglio, poi la Roma è stata brava a chiudere gli spazi. Avremmo dovuto giocare meglio tra le linee, ci è mancato il guizzo finale. Però la Roma non ha fatto più di noi. Senza quella disattenzione sul gol sarebbe finita pari». Un punto che avrebbe regalato alla Lazio quel 3° posto che ora invece andrà conquistato al San Paolo. «Dopo questa sconfitta è giusto tenere la testa bassa, ma la rialzeremo. A possiamo giocarci fino in fondo le nostre chance. Le tre partite di quest’anno (andata in campionato e doppia semifinale di Coppa, ndr) sono state tutte equilibrate. E così sarà anche quella di domenica, noi però dobbiamo assolutamente fare risultato. Se arriviamo terzi la stagione sarà straordinaria. E in ogni caso abbiamo gettato le basi per un futuro importante».

L’altro Rudi Importante sarà pure il futuro Roma, almeno a giudicare dall’impatto che ha per la Roma la qualificazione diretta alla . Da ieri la squadra è in vacanza: la ripresa degli allenamenti non prima di mercoledì. «Volevamo vincere e l’abbiamo fatto - dice , al collo un’inedita sciarpa giallorossa - Siamo la squadra più forte della à e non solo, la chiesa è rimasta al centro del villaggio. L’avevo detto ai ragazzi durante l’intervallo: sapevo che avremmo avuto lo spazio per vincere, per fortuna l’abbiamo sfruttato». E allora solo sorrisi: «Era questo il nostro obiettivo stagionale e l’abbiamo centrato. La per il momento non è raggiungibile», fa . Evidentemente anche le sue parole sullo scudetto «facevano parte dello show».