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Roma, volata tra le ombre

19/05/2015 alle 14:03.
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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - La settimana del derby, anche per lo slittamento a lunedì, diventa automaticamente più lunga. Per la Roma e non per la Lazio. l’ha accorciata prima di conoscere la decisione della Lega (o forse proprio perché sicuro di come sarebbe andata a finire), concedendo 2 giorni liberi. La motivazione è semplice: psicologicamente i giocatori sono abbastanza provati, meglio farli stare distanti da tecnici, compagni e dirigenti. Meglio non pensare ancora a quella sfida che può cambiare, in un senso o nell’altro, la storia della stagione. La partita di lunedì inciderà sul futuro, perché le strategie societarie dipenderanno anche dagli introiti sicuri che la garantisce con l’accesso diretto alla fase a gironi. Domani parte la preparazione mirata del match (da non escludere il nuovo mini ritiro: giovedì, sabato e domenica). Luci e ombre stanno accompagnando i giallorossi verso il traguardo: saranno analizzate al video e in allenamento.

VANTAGGIO DA SFRUTTARE –  Il punto in più in classifica, a dalla conclusione del torneo, può fare la differenza. Perché permette alla Roma di avere 2 risultati su 3 nel derby. Con il successo conquisterebbe il secondo posto con 1 turno d’anticipo; con il pari avrebbe il match ball in casa contro il Palermo che non schiera più Dybala.

SINTONIA RITROVATA –  Dietro al gol di contro l’Udinese c’è l’azione migliore della Roma nella partita di domenica sera, con il feeling, tecnico e anche tattico, tra e che fa lievitare la qualità di un gruppo modesto e sfiduciato. Insieme sulla fascia destra a costruire l’azione del pari. Mire e Francesco si sono scambiati le posizioni, il primo salendo spesso da trequartista e l’altro abbassandosi a centrocampo quasi da regista.

STRISCIA POSITIVA –  La Roma, spesso soffrendo e rischiando, ha comunque vinto 3 delle ultime 4 gare. L’unico black out a San Siro contro il Milan. I 9 punti su 12 a disposizione sono serviti per riprendersi il secondo posto, evitando di incrementare la quota di pareggi che, 13 solo in campionato, ha complicato il percorso soprattutto nel 2015.

ATTACCO IN CRISI -  I due gol di Doumbia contro il Sassuolo, 29 aprile, e il , 3 maggio, sono gli unici realizzati da una punta su azione negli ultimi tre mesi. Prima dell’ivoriano, solo la rete di , il 22 febbraio al Bentegodi, contro il Verona (ol capitano ha anche trasformato il rigore, il 19 aprile all’Olimpico, contro l’Atalanta). A segno sono andati solo centroampisti e difensori: da a , da a . a , i due marcatori della gara contro l’Udinese, confermano quanto il reparto, il 7° del torneo, non sia mai affidabile. qui è ancora a digiuno, non fa centro in campionato da ottobre, Gervinho ha chiuso la sua annata deludente il 9 maggio a San Siro e anche il capocannoniere ha detto stop l’8 febbraio al Sant’Elia contro il Cagliari. Nessuno in doppia cifra.

IDENTITÀ SMARRITA –  La Roma ha smesso di giocare da 6 mesi. Tatticamente è confusa e disorganizzata. Se attacca, si sbilancia. Se difende, si distrae. L’assetto è lungo, e quindi vulnerabile, per 2 motivi: 1) la voglia, soprattutto all’Olimpico, di strafare, per accontentare il pubblico; 2) la paura, sempre in casa, di prendere gol, tanto da lasciare qualche sentinella davanti a . Non è più squadra. Ognuno va per conto suo.

SENZA FIATO E CORSA - Seconda in classifica e ultima come condizione atletica. Fisicamente solo e danno garanzie, a sprazzi . Uno scatto e un recupero degli altri vengono dalla rabbia più che dalla preparazione. Triste, ma vero.

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