CORSERA (G. PIACENTINI) - «Dobbiamo essere pronti a morire sul campo». Nel caso qualcuno, dentro e fuori Trigoria, non avesse ben chiaro come Rudi Garcia intendesse la partita contro l’Udinese di stasera all’Olimpico (ore 20.45), ci ha pensato il tecnico a chiarirlo. Senza pensare al derby («Non ci interessa quando lo giocheremo, perché dobbiamo vincerlo, ma se ci sono delle regole vanno rispettate») e senza considerare le assenze (Florenzi è squalificato) e il mercato («I giocatori sanno che devo pensare solo a queste tre partite, anche Nainggolan, nonostante la sua situazione non sia ancora chiusa, dà sempre il massimo»), Garcia chiede alla Roma concentrazione massima. «Dobbiamo mettere in campo il cento per cento perché solo così possiamo vincere e andare in Champions».
Per non disperdere energie, Garcia ha voluto che la squadra restasse a dormire a Trigoria mercoledì, venerdì e sabato notte. Ieri mattinata libera per tutti (Totti ne ha approfittato per partecipare alla Comunione dei figli Cristian e Chanel, in una chiesa dalle parti di via Veneto), segno che il tecnico ha mantenuto comunque una certa elasticità nonostante le nuove regole imposte alla squadra: «Sapete come la penso sul ritiro, non è nella mia cultura e se punitivo non serve a niente. Si prepara bene la partita, però mette addosso tanta pressione. Non devo trattare i miei giocatori come bambini ma come professionisti, anche se a volte devo fare il papà cattivo. Ho voluto un richiamo al regolamento perché è un momento eccezionale».
I dubbi di formazione riguardano chi affiancherà Manolas al centro della difesa (Astori in vantaggio su Mapou) e chi con Nainggolan giocherà a centrocampo. I favoriti sono De Rossi e Pjanic, con Keita (diffidato, come De Rossi) in panchina. In attacco sembrano sicuri del posto Totti e Iturbe, anche se Ljajic, dice Garcia, «sembra finalmente a posto fisicamente». Il serbo, nelle ultime settimane alle prese con problemi alla schiena e ai flessori, con 9 reti (di cui 8 in campionato) è insieme a Totti il capocannoniere della squadra, ma non segna da più di 3 mesi e chiede spazio per provare almeno ad arrivare, primo della rosa, in doppia cifra. L’importante, comunque, sarà segnare, e quest’anno la Roma lo ha fatto col contagocce: «È vero, ma gli attaccanti hanno ancora tre occasioni di dimostrare quanto valgono».
Tutti tranne Gervinho: la sua stagione, vista la lesione muscolare riportata a Milano, è finita e forse potrebbe esserlo anche la sua avventura romanista, visto che da Abu Dhabi continuano a rimbalzare voci sull’offerta dell’Al-Jazira, pronta a mettere sul piatto 14 milioni più bonus alla Roma e 4 all’anno più premi al giocatore. Se così fosse, persino Garcia, unico vero grande sponsor dell’ivoriano a Trigoria, sarebbe pronto a dare il suo benestare.