«Derby sempre alle 12.30». Niente San Paolo per i laziali

27/05/2015 alle 13:54.
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GASPORT (A. CATAPANO) - Il giorno dopo, solito coro di indignados . In ordine di apparizione, il capo della Polizia Alessandro Pansa: «Una violenza ottusa continua a caratterizzare gli eventi sportivi. E non tutte le società collaborano, anzi...». Il presidente del Coni Giovanni Malagò: «Tolleranza zero per gli scontri del derby». Il numero uno della Lega di A Maurizio Beretta: «Identifichiamo e puniamo i delinquenti». Il ministro dell’Interno Angelino Alfano: «A fine campionato faremo un punto per prendere delle decisioni che tengano fuori i violenti e facciano tornare negli stadi le famiglie». Le famiglie di cui parla il ministro ormai sono invecchiate e non metteranno mai più piede in uno stadio. Difficilmente, poi, cambieranno idea se i prossimi derby di Roma, come auspica il Viminale, si giocheranno sempre di domenica e alle 12.30: un orario, trapela dal ministero, che consentirebbe di svolgere tutto — afflusso, partita, deflusso — alla luce del sole, pure d’inverno. Una disposizione su cui il Viminale non è disposto a trattare, con buona pace di chi domenica auspicava un ritorno del derby in notturna (Malagò) e di ha parlato di sconfitta del calcio (Beretta), mentre Tavecchio nel caso, «ne prenderebbe atto». «L’immagine che il derby di Roma ha dato di sé è stata, ancora una volta, pessima. Anche per i comportamenti dei protagonisti in campo», il commento più dolce del ministero. Non a caso l’Osservatorio ha vietato la trasferta dei laziali a .

PREOCCUPA Del resto, quello che è successo è ampiamente documentato. Presto gli accoltellatori laziali verranno identificati con i filmati delle telecamere (mentre il numero dei fermati è salito a dieci). Invece, contro l’«internazionale» degli ultrà che ha portato a Roma, sponda biancoceleste, hooligans polacchi, bulgari, greci, inglesi e olandesi, tutti di estrema destra, ci vorrebbe un coordinamento internazionale. «È un fenomeno crescente, che riguarda tutta Europa», assicurano dal Viminale.